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Fiori fritti di erba cipollina: la ricetta di Florario rock

Quando scrissi Il gusto speziato dell’amore (Leggereditore/Fanucci) mi divertii parecchio non soltanto a costruire la storia prendendo spunto dal reale, ma anche a realizzare l’appendice culinaria in fondo al libro, vale a dire Florario rock.

La trama

Gabriele, per superare il divorzio, decide di trasferirsi da New York a Roma. Nella Città Eterna, gestirà una società di format tv, la Dream Atlas, e si dedicherà alla sua passione segreta: la cucina.

Stella, è da un po’ che da Firenze è giunta a Roma, per dimenticare il suo ex e per aprirsi, assieme a sua sorella Lisa, una libreria galleggiante sul Tevere specializzata in arte culinaria: Il sapore dei libri.

Sua madre Maria la vorrebbe vedere accasata, ma lei non ci pensa proprio. Un giorno, però, si imbatte in un uomo fascinoso, e tutto precipita.

Il magico rendez-vous, infatti, diventa un incubo, e ironia della sorte, quando Gabriele, acquisterà Florario rock, il ricettario gastronomico-musicale scritto dall’autrice best-seller Josephine Alcott, gli eventi prenderanno una piega ancora più inattesa. Il libro lo entusiasmerà a tal punto che invierà, dal suo account personale (Howl152), una mail alla scrittrice.

Sarà l’inizio di una corrispondenza, fatta di consigli gastronomici e di confidenze. Allora perché non vedersi dal vivo?

Così, Howl proporrà all’agente letterario di Josephine Alcott un evento nel suo ristorante nuovo di zecca, per incontrare l’acclamata scrittrice, salvo poi scoprire che, in realtà, non esiste. Riuscirà a svelare l’arcano?

Tra pedinamenti, messinscene e baci inaspettati, Gabriele, Stella, Howl e Josephine capiranno che la strada per la felicità è ardua da conquistare, ma capace di serbare tutto il gusto speziato dell’amore.

Le ispirazioni

Il gusto speziato dell’amore rappresenta la summa del mio mondo immaginifico. Infatti, è un crescendo di incastri, sorprese, profumi, ricordi, echi cinematografici (Miyazaki e non solo), letterari (Cime tempestose e non solo) e musicali che si sovrappongono e che completano il mio essere.

C’è il nutrirsi come esercizio spirituale, come contatto con le proprie radici e come scoperta emotiva e sensoriale.

C’è la Roma splendente e decadente, il suo lucore dovuto a antri Liberty poco conosciuti.

C’è una libreria galleggiante sul Tevere che fa sognare. C’è il passato come vissuto inevitabile e fatale.

Ci sono segreti, canzoni, spezie, passi falsi e vertigini dolcissime, perché credo fermamente che su questa Terra, schiacciata dal caos e dalla noncuranza, non ci sia niente di più saggio, doloroso e di miracolosamente salvifico se non accettare l’amore che verrà, la tenerezza e la memoria che serbiamo in petto, ma soprattutto l’anima che siamo.

L’idea di Florario rock

Per dare veridicità alla storia ho realizzato il ricettario vero e proprio. Ho consultato la mia amica scrittrice e food blogger Raffaella Fenoglio. Così sono nate le ricette piene di fiori e spezie.

Sono tutte vegane. Potete provarle anche voi e sperimentare nuovi sapori se vi va. Sono tutte corredate da una canzone, da un tipo di sale particolare o da fiori eduli specifici.

La ricetta dei fiori fritti di erba cipollina

L’arancio premuto contro un panorama di onde alte, nella cornice della porta di casa di mia nonna, sporca di fiori, di farina e dei suoi sogni andati, gonfi come lune inesplorate. È così che me la ricordo.

Con uno strano sentimento di quiete e tempesta addosso, come il sussurro dei segreti. In lei, c’era la risata piena di mare, sale e aria, ma anche l’odore verace delle erbe sacre, quello pastoso del lievito e un principio di fiamme. Tenero e convulso.

Era piena di una timidezza che la rendeva intima e rarefatta, ma anche caparbia. E nella ore trascorse assieme, mi dilettò con saperi e sapori antichi. Mi insegnò la magia della natura, perché il suo amore fatale l’aveva resa morbida, piena di voglia di raccontare.

Ecco perché so che l’erba cipollina stimola l’appetito, che fa bene al cuore e che è considerata afrodisiaca.

Così come so che i Celti credevano fosse dotata di speciali poteri, tant’è che la utilizzavano per togliere il malocchio o per sciogliere gli incantesimi negativi.

Di solito, io la uso per insaporire i piatti che preparo e ultimamente l’ho sperimentata assieme al ritmo di Steve Vai per mormorarmi una favola semplice, come il suo ricordo.

Fiori fritti di erba cipollina: la ricetta di Florario rock插图Ingredienti
150 gr di farina
50 fiori di erba cipollina
100 gr acqua frizzante molto fredda
1 uovo
Sale rosa dell’Himalaya q.b.
Olio per friggere q.b.

Preparazione
In una scodella versate la farina, l’acqua e l’uovo e mescolate gli ingredienti con una frusta. Aggiungete un pizzico di sale rosa dell’Himalaya. Lasciate riposare l’impasto in frigorifero per 30 minuti. Immergete i fiori nella pastella e friggeteli. Mangiateli ancora caldi: saranno un vera delizia!

Canzone di riferimento
Da degustare con Tender surrender di Steve Vai.

 

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