Raffaella Fenoglio è autrice di Tre civette sul comò, il primo foodblog con l’IG al minimo; è socia AIFB (Associazione Italiana Foodblogger).
Ligure con radici piemontesi, è una cuoca curiosa alle prese con tastiera e macchina fotografica.
Ama le cantine, le osterie e tutti i locali dove la genuinità degli ingredienti e la ricerca della tradizione conta di più dell’impiattamento.
Va matta per la pizza, il vino rosso e per il caffè senza zucchero. Odia la pasta al sugo, non parlatele di microonde e pentola a pressione.
Tra i suoi libri Pan e Pumata e la favola Storia degli strani animali (Edizioni Zem), il fantasy Gala Cox (Fanucci Editore), Un tè con Mr. Darcy (Ultra edizioni) e Abbasso l’indice glicemico! 54 ricette con l’IG al minimo edito da Terra Nuova.
Dopo averci “regalato” la ricetta del Potage bruno d’inverno,quella della Stroscia di farina d’orzo, della pasta mattae del crumble ananas e noci, oggi ci offre la preparazione di un dolce vegano: il fondente al cioccolato e cocco, tratta dal suo libro Abbasso l’indice glicemico!.
La ricetta del fondente al cioccolato e cocco
Si tratta di una preparazione senza glutine, senza lievito e a IG bassissimo.
Tempo di preparazione: 15 minuti + 30 minuti di cottura
Ingredienti
- 200 g cioccolato fondente (con più del 70% di cacao)
- 150 g composta di mele
- 60 g sciroppo di agave
- 30 g cocco disidratato
- 3 uova intere
Utensili
- Due pentolini, uno più piccolo dell’altro
- Una frusta
- La carta forno
- Una teglia quadrata o rettangolare
Cottura
- 180 gradi
- 30 minuti
Preparazione
Spezzettate il cioccolato e mettetelo a fondere a bagnomaria. Lasciatelo raffreddare un poco, quindi aggiungete la composta di mele, l’agave, il cocco e le uova intere. Mescolate energicamente con una frusta.
Ungete un teglia e foderatela con una sagoma di carta forno. Adoperatene preferibilmente una quadrata o rettangolare, così, una volta cotto, vi sarà più facile tagliare il dolce a quadratini.
Versate l’impasto nella teglia e infornate a 180 gradi per 30 minuti. Una volta cotto rimarrà molto morbido, ma non preoccupatevi, lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente e poi mettetelo nel frigo per un paio d’ore. A me piace tagliato a piccoli quadratini e servito accanto al caffè o assieme a una crema alla vaniglia.
Questa è, ovviamente, un’elaborazione light dei brownies, celebratissimo dolce
americano diventata un icona del made in USA, e declinati in mille varianti. Io li ho incontrati per la prima volta nelle pagine di La parte più tenera uno dei libri della famosa cuoca, nonché critica gastronomica, Ruth Reichl.
I brownies dell’Artpark infatti sono una delle ricette che Ruth Reichl insegnava alla sua scuola di cucina all’Artpark di Buffalo; un po’ troppo burrosi e zuccherosi nella versione originale, è vero, ma una volta rielaborati sono da copiare, assolutamente!