Molto spesso si deve avere a che fare con il proprio amministratore di condominio, per questioni che riguardano appunto l’edificio e gli appartamenti in esso presenti.

Talvolta si può pensare che l’amministratore di condominio sia un lavoro tutto sommato abbastanza agevole, che non porti via molto impegno e che consenta comunque di ottenere una cifra piuttosto alta in base alle ore svolte.

In realtà, l’amministratore di condominio è un ruolo molto delicato, che richiede determinate conoscenze dal punto di vista giuridico che possono essere acquisite tramite lo studio e la pratica.

Quando scatta l’obbligatorietà per i condomini di nominare un amministratore di condominio? Devono averlo tutti i plessi con più di otto condomini: l’amministratore di condominio resterà in carica per un anno.

A questo punto non resta che capire il guadagno percepito dall’amministratore di condominio, tenendo presente che la cifra può variare a seconda del numero di condomini presenti nell’edificio.

Quanto guadagna un amministratore di condominio? Tutte le cifre 

In un condominio con poche persone, dove l’amministratore di condominio è uno dei condomini, il guadagno può aggirarsi tra le 100 e le 220 euro al mese. Tuttavia, ci sono molti amministratori di condominio che svolgono questo mestiere come professione in tutto e per tutto, arrivando a gestire anche più condomini, magari con molte porzioni immobiliari presenti nello stabile.

In questo caso, ovviamente, lo stipendio è molto più alto è può raggiungere anche le 4.000 euro al mese. Va comunque sottolineato che nel caso l’amministratore di condominio sia una persona fisica (può essere anche una società, ndr) è tenuto al rispetto di determinati requisiti.

Tra quelli più importanti, è opportuno evidenziare che l’amministratore di condominio non deve aver ricevuto condanne per delitti contro la pubblica amministrazione, e non deve risultare interdetto o inabilitato; inoltre, la figura incaricata non deve essere stata sottoposta a misure di prevenzione poi diventate definitive.