Le notizie sul Governo “traballante” hanno fatto tornare di moda una domanda che viene posta spesso dai cittadini, tanto da risultare molto in alto nelle “query” di Google.
Si tratta dello stipendio percepito dallo scrutatore, dato che questo ruolo prevede un compenso statale e consente di arrotondare le proprie entrate o magari di dare un pò di respiro a chi è momentaneamente senza lavoro.
In occasione di elezioni politiche, ma anche quando si svolgono tornate elettorali a livello regionale e locale, c’è sempre bisogno della figura dello scrutatore, che deve assolvere ad una serie di compiti molto importanti prima, durante e dopo le operazioni di voto.
Lo stipendio può variare a seconda dell’appuntamento elettorale. Va da sè che in caso di caduta del governo Conte e di ritorno alle urne, si tratterebbe di elezioni politiche.
Ma quanto riesce ad intascare una persona che ricopre il ruolo di scrutatore? Proviamo a farci un’idea del compenso stabilito a seconda dell’elezione.
Quanto guadagna uno scrutatore? Tutte le cifre a seconda dell’elezione
In caso di elezioni amministrative e politiche, lo scrutatore intasca la somma di 120 euro, mentre per i referendum la paga è più bassa (104 euro). Nel caso delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, il compenso per lo scrutatore è di 96 euro, ma se nella stessa tornata elettorale si sommano le elezioni europee e quelle amministrative, ecco che il compenso sale fino a 121 euro.
E se le amministrative non fossero solo comunali o regionali, ma entrambe? A quel punto lo scrutatore incasserebbe la somma di 146 euro. In più, nel caso lo scrutatore capiti in uno di quei seggi definiti “speciali” – pensiamo ad esempio ai seggi ospedalieri, ndr – riuscirebbe ad intascare altre 53 euro “bonus”.
Lo scrutatore riceverà poi una lettera al proprio indirizzo di residenza dove verranno chiarite le modalità per il ritiro della somma.