Sono molte le situazioni in cui i vigili del fuoco diventano fondamentali. In genere, questo corpo civile della Repubblica Italiana, dipendente dal Ministero dell’Interno, agisce quando si verificano incendi, a prescindere dall’entità.
Tuttavia, abbiamo visto come i vigili del fuoco si rivelino spesso decisivi anche in seguito ad altre tipologie di catastrofi, come ad esempio terremoti e alluvioni. Ogni volta in cui si verifica un disastro naturale, i vigili del fuoco intervengono per garantire la sicurezza della popolazione colpita, anche mettendo a rischio la propria incolumità.
Un ruolo molto delicato, che troppo spesso non viene supportato da uno stipendio adeguato. Da tempo, infatti, i vigili del fuoco evidenziano come il loro guadagno sia davvero troppo basso se rapportato alla grande mole di lavoro e al rischio continuo a cui sono sottoposti.
La differenza in termini economici è piuttosto evidente non solo tra i vigili del fuoco e le altre forze di sicurezza dello Stato, ma anche tra gli stipendi dei nostri pompieri e quelli dei colleghi esteri. Ma quanto guadagna esattamente un vigile del fuoco? A quanto ammonta il suo stipendio mensile?
Quanto guadagna un vigile del fuoco in Italia?
In media, un vigile del fuoco “semplice” percepisce uno stipendio di 1.600 euro lordi, a cui bisogna aggiungere alcune indennità che fanno appunto riferimento al rischio. In più, c’è da tenere conto dell’assegno di funzione, per un totale netto che si aggira intorno ai 1.350 euro al mese (in media).
Chiaramente lo stipendio cresce a seconda del ruolo che si ricopre. Ad esempio, un capo squadra riesce a percepire 20.655 euro all’anno, mentre un capo reparto esperto può ottenere uno stipendio di circa 21.600 euro annui. Va ancora meglio ad una figura come il sostituto direttore antincendi Capo, che può guadagnare fino a 24.000 euro all’anno.
L’indennità di rischio per i vigili del fuoco è di 518,54 euro, che diventa 600 per i capi squadra e 630 per i capi reparto.
