Ormai è diventato un appuntamento fisso di inizio anno, e un titolo di cui le città si vantano. La rivista finanziaria IlSole24Ore, infatti, ogni nuovo anno pubblica la classifica delle migliori città d’Italia per qualità della vita, valutando in base a una serie di parametri la qualità della vita in Italia. In base a questa classifica che viene stilata, quindi, ogni anno una città o cittadina italiana viene eletta come miglior posto in cui vivere. Chi è stato eletto nel 2020, e dove invece si vive peggio? Andiamo a scoprirlo.
Dove si vive meglio in Italia? Al primo posto c’è Bologna
La classifica qualità della vita parla chiaro. È la piccola Bologna a sbaragliare la concorrenza, e a vincere il premio di località dove la qualità della vita e migliore. Dopo anni di dominio delle cittadine nordiche, ecco che una città del centro Italia raggiunge la vetta. Questo è dovuto, ovviamente, anche all’ampliamento dei parametri che sono stati presi in considerazione. La classifica del 2020, infatti, non ha potuto escludere l’emergenza sanitaria che il Paese sta vivendo da quasi un anno. Accanto a servizi del territorio, ricchezza e cultura, infatti, nel 2020 sono stati considerati parametri tutti nuovi come salute e sicurezza, al fine di valutare l’impatto che la pandemia ha avuto nelle diverse città italiane. Alla luce di tutte questo, Bologna conquista la vetta, guadagnando ben 13 posizioni rispetto al 2019. Il merito va soprattutto all’impegno che l’amministrazione ha dimostrato nell’assistenza domiciliare, e nel trasporto anziani e disabili, e alla situazione economica rimasta invariata anche in tempo di Covid-19. La vittoria di Bologna evidenzia un trend positivo di tutta la regione, che ha ben cinque provincie nei primi venti posti della classifica.
Città italiane dove si vive meglio: ecco il resto della classifica
Nonostante un lieve calo, la classifica ci mostra come le province dell’arco alpino continuino a rimanere ben alte. Bolzano, infatti, si posiziona seconda in classifica, seguita da Trento, Trieste, Udine e Aosta. Il vero crollo lo subiscono le grandi città, a partire da Milano. Dopo essere stata per anni sul podio, scivola in tredicesima posizione per via del suo essere stato epicentro di contagi, un fattore che ha fatto crollare anche il Pil pro rispetto alle stime che erano state fatte per il 2020. Un trend negativo che ha avuto riscontri in quasi tutte le province lombarde, e infatti non sorprende che la Lombardia sia stata una delle zone più colpite dalla pandemia.
Dal check up sullo stato di salute dei territori italiani, emerge anche come le città turistiche abbiano subito un grave calo nel 2020. Venezia è calata di ben 24 posizioni finendo al posto 33, e così anche Roma (32ª, -14) e Firenze (27ª, -12). Anche le località di mare hanno subito un calo dovuto soprattutto alla mancanza di turisti, e così peggiorano le province della Sardegna (fatta eccezione per Cagliari) e di Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno)
Nessuna novità, purtroppo, viene riscontrata nel sud Italia, che purtroppo continua ad occupare le posizioni più basse della classifica, mettendo in luce i suoi problemi di sempre. In particolare, spiccano i grandi divari strutturali ereditati dal passato. Proprio a causa di queste situazioni, ultima quest’anno è Crotone, preceduta da Caltanissetta (ultima lo scorso anno), e da altre località come Siracusa, Vibo Valentia, Foggia, Taranto e Salerno.