Se siete familiari con le notizie di attualità, avrete sentito spesso parlare di Liliana Segre, una donna che ultimamente è stata al centro di diversi dibattiti politici e sociali. Ma chi è, precisamente, questa elegante signora novantenne?
Liliana Segre è un’attivista e politica italiana, conosciuta per essere una delle poche italiane sopravvissute ai campi di sterminio di Auschwitz, dove invece persero la vita il padre e i nonni. L’arresto di Liliana avvenne nel 1943, quando lei e la sua famiglia cercarono di fuggire in Svizzera. Al confine le autorità li bloccarono, e tutti vennero spediti nel campo di Auschwitz-Birkenau: arrivarono nel 1944, Liliana venne subito separata dalla famiglia e non vide mai più nessuno di loro.
Questa esperienza traumatica, da cui è riuscita a sopravvivere, ha spinto Liliana a dedicare la sua vita all’obbiettivo di mantenere vivo il ricordo di quella strage. Con i suoi libri e la sua attività politica ha cercato di portare ovunque la sua testimonianza, combattendo quella frangia negazionista che rifiuta l’esistenza dell’olocausto. Proprio per questo suo impegno, nel 2018 Mattarella ha nominato Liliana Segre senatore a vita, per “aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale“.
Quanto guadagna Liliana Segre? Tutte le cifre
Liliana Segre ha da sempre vissuto una vita piuttosto modesta, con guadagni più o meno normali. Da quando, però, è stata nominata senatore a vita, il suo conto in banca si è decisamente gonfiato. Non è un segreto, infatti, che chi viene investito di questa carica abbia accesso a una serie di diritti.
Prima di tutto, prende uno stipendio lordo di circa 17.600 euro lordi al mese, che diventa di circa 12.500 euro netti al mese al netto di ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali. Dal momento dell’elezione, poi, si ha diritto anche a un vitalizio, che ammonta a 500 euro al mese a partire da 65 anni (1 solo mandato), 5mila euro al mese a partire da 60 anni (2 mandati) e 7mila mensili sempre a partire da 60 anni (3 mandati).
Inoltre, chi è senatore a vita ha diritto a vedersi rimborsate anche tutta una serie di spese legate al proprio mandato, come stipendi dei collaboratori, consulenze legali, spese di trasporto. E non è tutto. Quando il mandato termina, si ha diritto di a ricevere un bonus di uscita pari a quasi 47mila euro per una legislatura; se le legislature sono tre, l’assegno di fine mandato è pari a oltre 140mila euro. Sono delle cifre piuttosto alte, che più volte hanno creato una forte polemica sia nei confronti della Segre, sia in generale verso chi viene eletto senatore a vita.