Nella giornata di San Valentino, domenica 14 febbraio 2021, il Comune di Cremona – in collaborazione con Consorzio Incremona e Pro Cremona – mette a disposizione un interessante tour guidato alla scoperta delle più belle (o tragiche) storie d’amore legate ai monumenti della città. Un modo veramente originale per trascorrere piacevolmente il giorno dedicato a tutti gli innamorati.
A questo evento sono invitati a partecipare, non solo le coppie, ma anche famiglie con bambini, nonni, zii e chiunque voglia celebrare l’amore in tutte le sue forme.
L’incontro prevede una durata di circa 2 ore e il prezzo base del biglietto è di 15 euro. Dato il numero elevato di visitatori, è consigliata la prenotazione.
Scopri con noi le principali storie d’amore legate ai cremonesi più celebri.
Un percorso alla scoperta dei luoghi più significativi della città raccontati attraverso le storie d’amore, dalle più felici alle più tragiche.
Episodi che hanno caratterizzato la nostra storia tra mito e leggenda, come quelle di Berta de Zoli e Giovanni Baldesio o l’unione tra Bianca Maria Visconti e
Francesco Sforza, ma non solo.
- Partenza: Battistero di Cremona, Piazza del Comune
- Durata: circa 2 ore
- Accessibilità: adatto a persone con disabilità
- Agevolazioni: bambini fino ai 6 anni
Per avere più informazioni consultate il sito: www.procremona.it
La leggenda di Giovanni Baldesio e Berta de Zoli
Per stuzzicare la vostra curiosità, vi raccontiamo – in breve – una delle leggende protagoniste del tour, cioè quella di Giovanni Baldesio e Berta de Zoli.
Si narra che l’imperatore del Sacro Romano Impero avesse chiesto alla città di Cremona il pagamento di un tributo, consistente in una palla d’oro del peso di 5 Kg. Per liberare la città da questa tassa, i cremonesi mandarono come loro rappresentante un giovane gonfaloniere della città, Giovanni Baldesio. Costui fu chiamato a combattere contro il figlio dell’imperatore Enrico IV e, in caso di vittoria, Cremona sarebbe stata liberata dal tributo. Giovanni ebbe la meglio e l’imperatore concesse la grazia alla città che, nel giro di poco tempo, diventò libero comune. I cremonesi, come riconoscimento, diedero in sposa a Giovanni Berta de Zoli, che aveva in dote ricche proprietà terriere. La sua storia ancora oggi è ricordata grazie al simbolo che compare nell’emblema dello stemma comunale, un braccio e una palle con scritto “Fortitudo mea in brachio”.
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