La Polizia Penitenziaria ha denunciato il comportamento di alcuni detenuti ed ex detenuti che hanno ricevuto in dotazione uno smartphone durante la pandemia. L’obiettivo era permettere ai detenuti di poter vedere le famiglie (anche se a distanza).
Invece, alcuni ospiti delle strutture penitenziarie avrebbero utilizzato gli smartphone per creare video dove gli agenti vengono dipinti come “i cattivi” della situazione.
La diffusione dei video sui social
I video sono diventati virali sui social. In più, si rappresenta una realtà che il sindacato nazionale degli agenti penitenziari definisce “non veritiera”. Questi video si riferiscono, tra le altre, anche alle strutture penitenziarie di Napoli Secondigliano e Milano Opera.
Questi dispositivi, da modalità di contatto per le famiglie, sono diventati uno strumento per denigrare chi opera a contatto con i detenuti.
“Si sta percependo, un po’ da tutti gli operatori penitenziari, l’inerzia dei Superiori Uffici in questo particolare momento già fortemente compromesso dalla situazione emergenziale sanitaria, al quale si sta aggiungendo anche questa campagna mediatica denigratoria che coinvolge, sia ben chiaro, tutto il sistema penitenziario“.
Queste le parole del Dott. Roberto Santini, Segretario Generale del sindacato nazionale della Polizia Penitenziaria. Visto anche l’avvio della campagna vaccinale per i detenuti, ora gli istituti stanno incentivando i colloqui in presenza.