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Grandi novità per l’Opera Festival dell’Arena di Verona, baluardo di innovazione e cooperazione artistica

Il 2021 si sta imponendo come l’anno della rinascita, in cui una moltitudine di realtà consolidate stanno uscendo dagli schemi per reinventare le loro proposte. Questo vale anche per l’Arena di Verona, caposaldo nazionale nell’offerta di spettacoli unici, resi ancora più suggestivi dalla cornice in cui vengono allestiti. Per la 98° edizione dell’Opera Festival, che si terrà da giugno a settembre, è stato fatto moltissimo lavoro, portando l’evento a un nuovo livello sia per quanto riguarda le possibilità tecnologiche, sia rispetto alle collaborazioni con diverse realtà del patrimonio artistico e culturale italiano.

L’Opera incontra il patrimonio museale italiano

Federico Sboarina, Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena, dichiara: “Il 98° Festival areniano riparte e con molte novità ad alto tasso di innovazione. La più importante è la collaborazione della Fondazione, per la prima volta, con 11 istituzioni culturali di prim’ordine. Le eccellenze italiane ferme da molti mesi ripartiranno dal nostro teatro, calamita e perno della rinascita musicale e culturale di tutto il Paese”. Trapela ottimismo anche nelle parole di Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona, che parla di un “momento corale per la cultura italiana, in equilibrio tra il desiderio di sperimentazione, l’innovazione tecnologica e la tradizione, con il recupero della bellezza, del patrimonio comune”.

Le collaborazioni

Le numerose collaborazioni vedranno la partecipazione di realtà internazionali, come la Biblioteca Apostolica Vaticana e il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il Museo del Cinema di Torino e il Fellini Museum di Rimini. Senza dimenticare il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma e le altre realtà che contribuiscono a rendere l’Opera Festival 2021 una realtà ormai imperdibile, resa possibile anche grazie al patrocinio del Ministero della Cultura, per la prima volta dalla sua nascita.

Le proposte dell’Opera Festival per celebrare Verdi

Nel 2021 ricorrono due importanti anniversari, nell’ottica dell’opera di Verdi. Non si tratta soltanto del 120° anniversario dalla sua scomparsa, ma anche dei 150 anni dalla prima rappresentazione dell’Aida. Per l’occasione è stato coinvolto il Museo Egizio di Torino, prestigiosa realtà dall’importanza internazionale, grazie alle sue ricche collezioni. Anche il recente restauro l’ha riportato al centro della meritata attenzione. La proposta del Festival continua con il Nabucco e la collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, che offre una prospettiva sulla storia dell’ebraismo italiano, partendo dalle origini e arrivando agli anni ’40 del Novecento. Si prosegue con la potenza e la profondità di Violetta, protagonista de La Traviata, in una messa in scena che vede la partecipazione delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, che attingono alla ricca collezione di opere d’arte per offrire un percorso sulla figura femminile e le sue declinazioni. A concludere, la serata Verdi Requiem, che si propone di offrire spunti di riflessione e di memoria. A corredarla, il monumentale patrimonio del Sito Archeologico di Paestum del Parco Archeologico di Pompei.

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