Gatto europeo: prezzo, pelo lungo, cucciolo

Il gatto europeo, detto anche celtico dal pelo corto, è una razza di gatto la cui varietà più nota è quella con il mantello tigrato (la forma più comune presenta striature nere su fondo marrone o beige e una “M” sulla fronte). È stata riconosciuta dalla FIFé nel 1982. Secondo alcuni studi si tratterebbe della razza che più direttamente discenda dall’antico gatto egizio (Felis silvestris lybica o Felis lybica), che nella civiltà dei faraoni era considerato una divinità. Il prezzo per esemplari di allevamento di gatto europeo, può variare tra i 600 e i 1.000 euro.

Gatto europeo: origini e provenienza 

In Egitto sarebbe giunto, sempre secondo alcune ricostruzioni teoriche, dalle zone più interne dell’Africa settentrionale, dove altri tipi di felini si sarebbero, come noto, sviluppati con articolazione di varietà e poi spostati verso sud. Dall’Egitto sarebbe invece giunto in Europa con le navi dei mercanti e dei soldati: soprattutto i mercanti (anche i Fenici) ne catturavano grandi quantità che esportavano clandestinamente (il gatto era considerato proprietà del faraone), alimentando un mercato continentale per il quale si trattava di un animale sconosciuto, ma immediatamente apprezzato nella sua utilità di combattere i topi (questo era il motivo per il quale era a bordo anche delle navi militari).

Proprio la funzione di caccia o guerra ai topi, in un’era in cui i roditori rappresentavano motivo di preoccupatissima attenzione per la distruzione degli alimenti dell’uomo e per la diffusione delle malattie, fece la fortuna del nascente gatto europeo e quindi fu subito adottato, ad esempio, da tutte le marinerie; la buona resa riproduttiva e la relativamente lunga età fertile, le caratteristiche caratteriali e la straordinaria capacità di adattamento, consentirono un radicamento e una ottima diffusione del gatto ex-egizio su tutto il continente, a partire dai Paesi meridionali. I Romani, nel corso della loro espansione, lo diffusero praticamente in tutto il continente europeo, fino all’attuale Inghilterra.

Recenti studi si vanno allestendo circa le eventuali parentele, e le eventuali contiguità evolutive, fra il gatto europeo e il poco conosciuto gatto selvatico sardo (Felis silvestris libyca, o Felis lybica sarda) che risiede nell’area incontaminata del Supramonte, nella Sardegna centrale; le differenze morfologiche hanno infatti lasciato congetturare che, viste le caratteristiche del gatto egizio e osservando quelle di quello sardo, potrebbe essere esistita una razza continentale capace di modificare entrambe, anche se lievemente, attraverso gli incroci oppure che le due abbiano avuto interazioni.

Gatto europeo a pelo nero e lungo

Al riconoscimento della razza si giunse dopo un lungo lavoro, iniziato nel 1925 in Inghilterra a opera del Governing Council of the Cat Fancy, organizzazione di appassionati che ebbe grande influenza nella determinazione degli standard di molte razze. Sebbene le mire iniziali degli allevatori fossero quelle di creare un registro per il gatto comune inglese (British Shorthair), l’innascondibile discendenza di questo da quello continentale aprì comunque la strada allo shorthair (il nome, che significa “di pelo corto”, con cui è anche noto l’europeo), per il quale si campionarono esemplari dei più diversi, tutti di prelevamento domestico, ma tutti incrociati con la popolazione randagia anche per le abitudini del tempo. Il gatto europeo è perciò una razza selezionata direttamente dal gatto comune domestico, o gatto soriano, ovvero dalla stragrande maggioranza dei gatti in circolazione in Italia e in Europa. La circostanza ha fatto sì che la rappresentazione culturale (anche in termini di tradizioni popolari) del gatto sia massimamente in qualche modo riconducibile all’europeo.

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