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Alimentazione e preparazione fisica: i segreti della Serie A di calcio

La preparazione fisica precampionato rappresenta da sempre uno dei momenti più importanti di tutta la stagione calcistica. Nelle settimane antecedenti alla partenza del campionato le squadre lavorano duramente, in alta montagna o in città, nel tentativo di mettere nel serbatoio il carburante necessario per affrontare al meglio i tanti impegni che i calciatori dovranno sostenere sino al termine della stagione. C’è chi, come la Lazio, preferisce le Dolomiti e ogni anno si reca ad Auronzo di Cadore, chi come la Roma preferisce restare a Trigoria e chi, invece, come il Napoli, preferisce Castel di Sangro, sull’appennino abruzzese.

L’anno passato il ritiro precampionato è durato meno del solito

 

Solitamente il ritiro precampionato dura dalle due alle tre settimane. I calciatori iniziano dapprima a togliere la ruggine dovuta alle settimane di inattività, per poi aumentare pian piano il carico di lavoro sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista tattico. L’anno passato, tuttavia, a causa dei motivi che tutti conosciamo e che hanno costretto la Serie A a terminare la stagione precedente a luglio inoltrato, le società non hanno potuto lavorare come avrebbero voluto e dovuto e la differenza rispetto al passato si è notata. Sono tantissimi i calciatori che hanno accusato dei problemi fisici, sia muscolari che traumatici, e nessuna squadra è stata risparmiata. L’Inter ha dovuto fare a meno per buona parte di stagione di Sensi, Sánchez e Young, ma ha comunque subito molti meno infortuni rispetto alle dirette avversarie nella corsa al titolo. Quest’anno, tuttavia, le cose dovrebbero tornare alla normalità anche se in casa Inter si è aggiunta un’altra incognita. Dopo due anni sotto la guida di Antonio Conte, i calciatori nerazzurri hanno cambiato metodo di preparazione e tipologie di allenamento e non vediamo l’ora di scoprire se i vari Sánchez e Sensi beneficeranno o meno della cura Simone Inzaghi. Al 10 di agosto, secondo le scommesse Serie A di Betway, a quota 3,50, dopo le cessioni di Hakimi e Lukaku l’Inter non è più la favorita per la vittoria dello scudetto ma la sensazione è che anche quest’anno, nonostante tutti i cambiamenti, i ragazzi di Inzaghi saranno lì a giocarsi il titolo fino all’ultima giornata.

 

 

Storia recente della preparazione fisica ad alta quota

 

La squadra che ha rivoluzionato il gioco del calcio sia per quanto fatto sul rettangolo verde sia per quanto fatto al di fuori dello stesso è stata senza ombra di dubbio l’Olanda di Johan Cruijff. Quella selezione, passata alla storia come “Arancia Meccanica”, ha cambiato per sempre il calcio e parte di questa rivoluzione partì proprio dall’alimentazione e dalla preparazione fisica estiva che il fenomeno olandese e i suoi compagni, in vista del Campionato del Mondo del 1974, decisero di affrontare sulle montagne argentine, sotto l’attenta supervisione dell’allenatore Michels e del suo staff. Le immagini degli uomini in arancione che scalano delle collinette a tutta velocità trainando dei sacchi di zavorra di cinque chilogrammi sono ancora negli occhi di tutti gli appassionati, che sin da subito rimasero affascinati da questa nuova tipologia di allenamento e compresero la portata rivoluzionaria di quei metodi. Per applicare i principi di calcio di Michels e far sì che il famoso “calcio totale” prendesse vita, c’era bisogno che tutti i calciatori corressero per il campo come dei forsennati dal primo all’ultimo minuto, scambiandosi continuamente di posizione e coprendo il rettangolo verde come mai accaduto in passato. Da quell’Olanda in poi, tutti compresero l’importanza di una sana preparazione estiva ad alta quota e ciò in quanto i benefici sono molteplici. Come raccontato da Panorama in un recente articolo, la preparazione in montagna permette infatti alle squadre di non patire troppo la calura estiva che invece rischierebbe di vanificare il lavoro svolto dai calciatori e dallo staff, ma è anche di fatto un “centro benessere” all’aperto, in quanto permette ai giocatori sia di correre sui sentieri impervi di montagna, allenando al contempo equilibrio e resistenza, sia intraprendere percorsi ciclistici e di compiere un ulteriore lavoro aerobico. Impossibile dimenticare poi le proprietà terapeutiche delle acque ghiacciate dei torrenti, ancora oggi vengono

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