Sono sempre di più le persone che mirano a diventare wedding planner, affascinati probabilmente da quello che sentono in televisione, così come dalla capacità di queste figure di saper organizzare nei minimi dettagli un matrimonio, ma anche tanti altri eventi del genere.
Ebbene, cerchiamo di capire cosa serva per poter realizzare questo sogno, anche se è bene sottolineare come, nel corso degli ultimi, l’evoluzione tecnologica abbia dato una grande mano a tali figure, come è successo a tanti altri professionisti. Il successo che hanno avuto le app e gli smartphone è innegabile, anche per gli amanti dell’intrattenimento e di chi è alla ricerca di una guida casino online.
La figura del wedding planner
Questa professione è nata negli Stati Uniti e, con il passare del tempo, si è affermata un po’ in tutto il mondo, diventando protagonista anche di diversi programmi televisivi di successo. Tutto questo clamore mediatico ha senz’altro contribuito ad aumentare il fascino di questa figura, di conseguenza cerchiamo di comprendere meglio come poter diventare wedding planner, in un settore che ha grande voglia di ripartire dopo le limitazioni per colpa dell’emergenza pandemica.
Questo lavoro, come si può facilmente intuire, porta a organizzare matrimonio. In poche parole, si tratta di una figura che offre tutto il proprio supporto agli sposi per dare manforte in ogni attività di scelta e di stipula dei vari contratti con tutti i fornitori di servizi necessari per rendere l’evento il più indimenticabile possibile.
Quindi, si andranno ad occupare dei rapporti con i fioristi, con i fotografi e i video-maker, con quelle aziende che offrono il servizio di noleggio delle auto, ma dovranno concordare insieme agli sposi la location ideale dove celebrare il matrimonio.
Il percorso di studi
In questo tipo di professione non è necessario prevedere un lungo periodo di studio. Non bisogna rimettersi sui libri, quindi, anche per via del fatto che, entro i confini italiani, non c’è un vero e proprio percorso formativo da affrontare per poter svolgere questo tipo di professione, visto che lo Stato italiano non ha ancora provveduto a riconoscerla in via formale, anche se finalmente c’è stata la prima wedding planner certificata d’Italia, ovvero Monia Re.
Quindi, per diventare wedding planner non serve alcun tipo di qualifica. La prima operazione da svolgere, però, è quella di provvedere all’apertura di una partita IVA, prendendo parte a uno dei diversi corsi di base per organizzatore di eventi che vengono organizzati, tenendo conto che, nel corso degli ultimi tempi, se ne sono diffusi anche tantissimi direttamente online.
Gran parte di questi corsi mettono a disposizione un vero e proprio attestato di frequenza, che può avere un valore più o meno importante, come si può facilmente intuire, in relazione all’organizzazione che lo rilascia, anche se nessuno in realtà potrà vantare la qualifica di Wedding Planner dato che, come detto, tale professione non è stata ancora riconosciuta.
Certo, ci sono dei percorsi formativi specializzati che possono senz’altro contribuire ad ampliare le proprie basi e nozioni e aiutare a dare un’infarinatura importante per potersi avviare a una simile professione. Tra gli altri, troviamo la Laurea in Management e Organizzazione Eventi, corso che si può frequentare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
È chiaro che, in seguito alla partecipazione a questi corsi, magari trovando ancora più informazioni sui libri che sono stati scritti da tanti professionisti del settore sull’argomento, è necessario fare un po’ di esperienza sul campo.
Quindi, prendere parte a una o a più cerimonie, offre la possibilità di comprendere in maniera decisamente più approfondita e specifica il modo in cui devono essere organizzati questi eventi, ma anche come saper gestire ogni situazione possibile in cui ci si potrebbe trovare. Meglio iniziare offrendo in via del tutto gratuita i propri servizi, magari ad un parente piuttosto che ad un amico/amica.