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Cane Molossoide: caratteristica principale, longevità, razze

Molosso significato

Il molossoide (in greco antico: Μολοσσός; in latino: Canis epiroticus) era una razza canina ora estinta diffusa nell’Europa Meridionale durante l’Antichità (ca. VIII secolo a.C.) per tramite del popolo dei Molossi d’Epiro che si ritiene possa essere stato il progenitore di tutti i cani molossoidi razze diffusisi nelle aree europee bagnate dal Mediterraneo. Fedele raffigurazione della razza si ritiene possa essere il “Jennings Dog”, statua romana esposta al British Museum; copie si trovano anche nella Galleria degli Uffizi di Firenze e nel Museo Pio-Clementino (Sala degli Animali) dei Musei Vaticani. Nella mitologia greca, Molosso è il nome dal figlio di Andromaca e di Neottolemo (il figlio di Achille).

Aspetto e carattere del molosso

Catone descrive il canis epiroticus come scuro di mantello, pesante di testa e di corpo, a pelo raso, feroce, adatto per la guardia alla proprietà più che per le attività di pastorizia o di caccia. Due secoli dopo Catone, Lucio Giunio Moderato Columella, parlando del cane da guardia della villa, indicato come [canis] villaticus, descrive: “di corpo grande e grosso […] di colore unito […] nero […] con il capo tanto grande che sembri la maggior parte del corpo […] con il petto ampio e peloso, spalle larghe, zampe tozze e irte“.

Questo cane viene descritto come equilibrato, protettivo e determinato, addestrabile, coraggioso, indipendente e fedele al padrone al quale ricambia abbondantemente gli affetti e le cure che gli vengono offerte. In ogni caso, l’istinto alla difesa del territorio è, in questo cane, molto forte, e la sua reazione contro quelle che esso percepisce come minacce territoriali può essere fatale. Questa razza era tra quelle elencate nella Lista delle razze canine pericolose, attualmente non più in vigore dopo l’ordinanza Martini del 2009 dove non si fa più riferimento all’aggressività del cane in base alla razza d’appartenenza.

Cuccioli di molosso e longevità

Una femmina di molosso può dare alla luce anche 12 piccoli, ma in una cucciolata difficilmente sopravvivono tutti. L’alimentazione di questi cani deve essere ben curata e ben gestita dal padrone. Il cucciolo dallo svezzamento sino ad un anno d’età ha bisogno di tre pasti al giorno. I tre pasti servono per non far appesantire l’animale e far gravare sulle ossa il peso del cibo sullo stomaco, poiché la digestione del cane avviene in 6-8 ore. In età adulta il pasto viene consumato due volte al giorno. Alcuni consigliano di suddividere in due pasti la dose giornaliera per tutta la vita del cane e modificandone quantità ed apporto energetico (con prodotti più o meno calorici o digeribili) in funzione dell’attività svolta e/o l’età. La razza così come tutte le razze molossidi possono essere soggette alla torsione di stomaco, una patologia grave che può portare alla morte l’animale se non si interviene rapidamente. Anche se di sovente la torsione si presenta dopo il pasto e quindi è raccomandabile non far giocare o far svolgere un’attività fisica pesante al cane dopo che ha mangiato, le cause che determinano la comparsa della patologia non sono ancora del tutto note. Inoltre in molti casi di cuccioli di rottweiler (e in generale di cuccioli di cani di taglia grande), soprattutto quelli nati nei mesi invernali, può verificarsi un problema al gomito dato dal fatto che il cucciolo cresce troppo in fretta e le ossa non si adattano con la stessa velocità all’aumento di peso. Si consiglia un occhio di riguardo al fabbisogno del calcio nel Rottweiler, soprattutto nella fase di crescita può causare grossi problemi alle ossa.

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