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Crisi dei semiconduttori: le soluzioni del settore gaming

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La pandemia da Covid-19 ha portato con sé una crisi che è andata ben oltre la salute pubblica. Se le conseguenze della pandemia potranno dirsi risolte in ambito sanitario grazie ai vaccini, l’economia richiederà più tempo e più interventi per potersi riprendere dai lunghi mesi di stallo. Con un livello di disoccupazione e di inflazione tra i più alti degli ultimi decenni, si è verificato una sorta di effetto domino: le industrie più colpite hanno riversato i loro effetti sui comparti industriali collegati, come è accaduto con la crisi dei semiconduttori. Il semiconduttore è una parte fondamentale nella realizzazione delle auto, ma soprattutto di una lunga serie di dispositivi tecnologici come smartphone, computer e laptop. Varie sono le ragioni che hanno portato all’improvvisa mancanza di questa componente fondamentale: la prima è quella dell’aumento improvviso della domanda, che ha lasciato spiazzati (e sprovvisti) i maggiori produttori di tutto il mondo. Una delle prime conseguenze della pandemia è stata infatti il riadattamento delle nostre case a luoghi di lavoro e svago. Smart working, didattica online e incremento nell’utilizzo dei social hanno portato a una richiesta incredibile di accessori di elettronica.

Nonostante questa carenza, alcuni settori sono riusciti a sostenere la crisi dei semiconduttori senza subire contraccolpi. Il settore del gioco online è stato tra questi: grazie alla facilità di connessione anche da un dispositivo non particolarmente aggiornato, siti come Mrs Casino hanno saputo traghettare i propri giocatori durante una fase complessa, da diversi punti di vista. App già scaricate o versioni ottimizzate dei portali di gioco online sono state la salvezza per i tanti giocatori che, altrimenti, avrebbero trascorso mesi lontani dai loro svaghi preferiti.

Prospettive future per superare la crisi

La crisi dei semiconduttori ha colpito i vari settori industriali con effetti diversi. Anche se grazie a delle soluzioni di emergenza si è riusciti, in un modo o nell’altro, a superare il momento di impasse più difficile, sono già state messe in campo soluzioni più stabili e che diano delle garanzie per i mesi a venire. È soprattutto l’industria automobilistica che sta facendo fatica ad ammortizzare il colpo subito: oltretutto, questo è stato uno dei settori che aveva visto uno stop quasi totale alle vendite all’inizio del lockdown, con un conseguente rallentamento della produzione. Riprendere i ritmi è stato più difficile del previsto, vista la mancanza dei semiconduttori ma anche di altre componenti, difficilmente reperibili per la lentezza delle spedizioni internazionali, causata dalla pandemia. Oltre alla maggiore domanda di microchips, bisogna ricordare anche gli altri eventi che hanno concorso a provocare la scarsità di questa componente, creando un vero e proprio blocco generalizzato. Assieme alle maggiori difficoltà di trasporto dovute alla lentezza delle spedizioni, incidenti come l’incendio della Renesas Electronic, una delle maggiori aziende produttrici di semiconduttori in Giappone, ha inferto un duro colpo alla situazione, già critica. Come se non bastasse, il blocco del canale di Suez avvenuto a causa di un container di trasporto ha interrotto gli cambi commerciali per diversi giorni, in un periodo già particolarmente delicato per il settore.

 

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