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“Scimmia acquatica”, ad oggi cosa sappiamo di questa teoria? La risposta degli esperti

Il camLa teoria scimmia acquatica afferma che, un nostro antenato durante il percorso evolutivo dell’uomo, abbia condotto una vita acquatica. Questa teoria della scimmia d’acqua ha colpito molte persone che ritengono l’ambiente marino la nostra seconda casa.

Max Wastenhofer, un’anatomista tedesco, propose la prima teoria nel 1942. Ma Alister Hardy, un biologo marino, quasi 20 anni dopo nel 1960, la riformulò. Questa nuova riformulazione, però, fu sostenuta da pochissimi scienziati che non credevano alle varie teorie sull’evoluzione dell’uomo. Questa idea sosteneva che, l’uomo, spinto dalla necessità di trovare del cibo per poter sopravvivere ed entrato in competizione con le altre specie, è stato costretto a spostarsi sulla riva per procacciarsi del cibo per poter continuare a vivere. In questo modo sarebbe vissuto come le lontre, animali in grado di vivere sulla terraferma, ma con la necessità di andare alla ricerca di cibo nelle zone acquatiche.

Gli elementi a sostegno della teoria della “scimmia acquatica”

Ci sono alcuni elementi che confermano questa teoria della scimmia acquatica. Il primo è la pelle nuda dell’uomo, unica scimmia a non avere la pelliccia. Secondo altre teorie l’uomo avrebbe con il tempo perso la pelliccia quando ha iniziato a seguire lo stile di vita di un cacciatore diurno. Ovvero quando, per procacciarsi del cibo con sui sopravvivere, andava a caccia nelle isolate pianure africane dove le alte temperature gli hanno richiesto un adattamento corporeo per un maggiore refrigerio. Oltre all’uomo anche le specie mammifere acquatiche non hanno il pelo e sono le uniche insieme all’uomo con questa caratteristica. Un altro elemento è il grasso sottocutaneo, con il quale molte specie acquatiche (foche, balene, delfini etc) evitano la dispersione del calore e con il quale si proteggono dal freddo. Anche nell’uomo è presente questo strato di grasso, meno spesso, che diventa evidente con persone obese o con probelmi di sovrappeso.

Poi c’è l’andatura bipede, che ci contraddistingue da qualsiasi altro essere vivente sulla terra. Diverse teorie sono state formulate a riguardo. Il cambiamento climatico, la scomparsa delle foreste, ma anche le pianure con l’erba alta che hanno richiesto all’uomo la necessità di alzarsi in piedi per poter vedere al di là per scorgere qualche predatore hanno caratterizzato questo diverso modo di eregersi. Secondo la teoria della scimmia acquatica anche le scimmie mantengono questa posizione eretta ma solo per brevi momenti. Alcune possono stare in piedi per più tempo ma solo quando sono in acqua.

Un altro elemento che non confuta la teoria è il controllo della respirazione e le abilità linguistiche. L’uomo è dotato di una grande capacità di comunicativa, poichè è dotato di elevate doti celebrali e perchè riesce anche a controllare la respirazione. Una simile capacità è presente anche nelle scimmie marine, note per le loro grandi facoltà mentali, che alcuni paragonano alle nostre. Infine, l’ultimo elemento, è la milza di forma lobulata che negli uomini e nei mammiferi è uguale.

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