Persone giuridiche: cosa sono e cosa devi sapere

Per persona giuridica si intende un organismo che dispone di capacità giuridica, ovvero la capacità di poter svolgere la propria attività nel rispetto delle norme del diritto che regola la vita della società. Essa è composta da un insieme di persone fisiche e da beni organizzati in modo tale da perseguire interessi collettivi o individuali. È indispensabile che le persone siano riconosciute dallo Stato per acquisire tale capacità giuridica a dispetto di quelle fisiche, le quali la acquisiscono di diritto dalla nascita, ai sensi dell’articolo 1 del Codice Civile. Inoltre, all’interno dell’ente le persone e il patrimonio non assumono sempre la stessa rilevanza, determinando la formazione di diverse tipologie. In tal caso è possibile distinguere l’Associazione dalla Fondazione. Rispettivamente, l’una dà importanza alla componente umana, avendo, come obiettivo, il conseguimento di un vantaggio per gli associati, mentre l’altra dà rilevanza al patrimonio in quanto si basa sulla gestione dei beni per un interesse di utilità sociale. Inoltre, è bene rammentare che la persona giuridica si basa sull’atto costitutivo, il quale determina la sua nascita, e sullo statuto, che ne regola l’attività. D’altronde, dall’articolo 16 del Codice Civile si evincono tutti elementi, riportati negli atti sopra indicati, che caratterizzano la persona stessa. Peraltro, quest’ultima è diretta a perseguire uno specifico scopo, conforme alle norme giuridiche vigenti.

È opportuno precisare che non si potrà parlare più di persona giuridica sia quando non sarà possibile perseguire l’obiettivo sia quando sarà raggiunto. Naturalmente, qualora le medesime siano intestatarie di movimenti finanziari in entrata e in uscita superiori all’importo di € 516,00, hanno l’onere di aprire un conto corrente bancario.
A tal proposito, quest’ultimo è accuratamente illustrato in questa guida presente sul portale Conticorrentiaziendali.it, sito comparatore che consente di confrontare le principali proposte disponibili sul mercato, la quale mostra le caratteristiche di un conto corrente per persone giuridiche e quali fattori valutare al fine di scegliere la soluzione più giusta.

Quali sono le persone giuridiche pubbliche e le persone giuridiche private?

Secondo l’articolo 11 del Codice Civile le persone giuridiche pubbliche seguono e sono soggette alle disposizioni del diritto pubblico. In tale categoria sono presenti non solo gli enti territoriali, come lo Stato, le Regioni, le Province, le Città Metropolitane e i Comuni, ma anche quelli non territoriali, come le Università, le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, le aziende sanitarie locali, gli ordini professionali e molti altri. Mentre le persone giuridiche private, a differenza di quelle pubbliche, devono osservare le disposizioni del diritto privato.
Sono considerate tali le associazioni riconosciute, le fondazioni, le società di capitali e le cooperative.
Oltre a quanto precedentemente indicato in relazione alle associazioni e alle fondazioni, è doveroso, in tale sede, distinguere le associazioni non riconosciute da quelle riconosciute.
Infatti, queste ultime, essendo state riconosciute come persone giuridiche, sono dotate di autonomia patrimoniale; pertanto, gli associati rispondono alle obbligazioni dell’ente in base alla propria quota associativa, data la netta separazione tra il patrimonio personale dei soci e quello dell’associazione.
Infine, nella categoria delle società di capitali rientrano le società per azioni (S.p.A.), le società in accomandita per azioni (S.a.p.a.), le società a responsabilità limitata (S.r.l.), le società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.).

La diversa responsabilità dei soci nella Società di Capitale e nella Società di Persona

In virtù di quanto sopra esposto, le società di capitali, oltre ad avere personalità giuridica, beneficiano di autonomia patrimoniale perfetta: alle obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio, salvo eccezioni previste dalla legge. Infatti, nella società in accomandita per azioni, che prevede due tipologie di soci, gli accomandatari devono rispondere alle obbligazioni sociali, mentre gli accomandanti hanno un obbligo nei confronti della società facendo riferimento ai limiti della quota di capitale sottoscritto. In linea generale, l’articolo 2247 del Codice Civile dispone che con il contratto di società le persone coinvolte scelgono di portare avanti un’attività con l’obiettivo di ottenere un rendimento e spartirne il guadagno ottenuto.

Da ciò si evince che la responsabilità del socio è limitata al capitale investito nell’impresa, di conseguenza i creditori di quest’ultima non possono rivalersi sul patrimonio personale dei soci. Oltretutto, il creditore del socio non potendo aggredire il patrimonio della società, può rivalersi sui guadagni spettanti al debitore. Inoltre, a volte è previsto che il creditore ottenga la liquidazione della quota del socio debitore, qualora i beni di quest’ultimo risultino insufficienti a soddisfare il credito. Mentre le società di persone, non avendo personalità giuridica, hanno un’autonomia patrimoniale imperfetta, visto che la responsabilità dei soci è illimitata e solidale.
Rispettivamente, ciò significa che i creditori sociali hanno la possibilità di aggredire il patrimonio dei soci illimitatamente responsabili, ma solo in via sussidiaria, in quanto prima devono tentare di soddisfarsi sul patrimonio della società. Inoltre, costoro possono pretendere l’intero pagamento da un unico socio, il quale, a sua volta, può rivalersi sugli altri entro i limiti della propria quota. In tale categoria rientrano le società semplici, le società in nome collettivo e le società in accomandita semplice. Da ultimo, e non per minore importanza, è opportuno specificare alcune deroghe riconosciute dalla legge in relazione alla responsabilità illimitata dei soci.
Infatti, nelle società semplici la responsabilità personale dei soci può essere derogata con apposito patto sociale che può limitare o escludere la medesima per coloro non investiti dal potere di rappresentanza. Del resto, neanche gli accomandanti, nelle società in accomandita semplice, sono tenuti, con il proprio patrimonio, a far fronte alle necessità della società, a dispetto degli accomandatari.

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