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Tasse su criptovalute, ecco come non pagarle

I profitti che emergono con la compravendita delle criptovalute sono sottoposti ad una tassazione criptovalute specifica che si basa sulle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Per arginare questa incombenza fiscale, si possono vendere i propri bitcoin prima che questi restino nel proprio wallet criptovalute per sette giorni di fila; in aggiunta a ciò, il wallet di criptovalute in questione non deve superare la soglia dei 51.645,69 euro. Prima di approfondire ulteriormente la questione appena citata, occorre però soffermarsi sui parametri da rispettare per compilare, ad esempio, una binance dichiarazione redditi in modo corretto.

Il sistema per pagare le tasse sulle criptovalute

La regolamentazione criptovalute dal punto di vista fiscale è estremamente aleatoria. Sebbene i guadagni con le criptovalute e le relative transazioni abbiano allargato a dismisura la platea di quegli investitori con un portafoglio finanziario di un certo livello, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di affidarsi alle indicazioni emerse da una sentenza della Corte di Giustizia che implementa il discorso relativo alla tassazione e al regime fiscale dei bitcoin in Italia – influenzando, ovviamente, un’eventuale bitcoin dichiarazione dei redditi

Nello specifico, l’agenzia fiscale in questione ritiene che gran parte delle criptovalute presenti in un wallet siano fungibili. In altre parole, un investitore può vendere bitcoin per ottenere degli euro, può effettuare il cambio bitcoin con un’altra moneta legale o può cambiare criptovalute per ottenere un bene o un servizio – come nel caso dello shopping online. I trader e le società con un capitale di questo tipo devono compilare la dichiarazione dei redditi riempiendo il campo criptovalute e quadro RW. Se dal calcolo criptovalute fatto dall’Agenzia delle Entrate emerge il superamento della soglia dei 51.645,69 euro per sette giornate lavorative consecutive, allora c’è l’applicazione di una tassa del 26% sull’effettiva plusvalenza.

Qualora il predetto calcolo individui il superamento della soglia economica citata poc’anzi in un unico giorno dell’anno solare preso in esame, l’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare delle operazioni aritmetiche contemplando anche le minusvalenze. In pratica, bisognerà fare una media tra il valore al di sopra i 51.645,69 euro e i valori al di sotto dei 51.645,69 euro. Con un risultato inferiore al limite previsto, il trader di turno potrà chiedere addirittura una detrazione da applicare nelle successive dichiarazioni dei redditi.

La strategia da usare per non pagare le tasse sulle cripto

Per evitare di incorrere nei parametri mostrati nel precedente paragrafo, si può adottare una strategia tanto conveniente quanto efficace. In pratica, si possono vendere le proprie criptovalute sfruttando i trend del momento. Convertire i bitcoin in euro, o individuare una quotazione particolarmente intrigante per la vendita, possono diventare delle prospettive plausibili grazie al sistema di monitoraggio criptovalute che alcune piattaforme particolarmente affermate assicurano a costo zero. In più, è consigliabile muoversi con largo anticipo sfruttando, magari, il quarto giorno dei sette presi in esame dall’Agenzia delle Entrate.

Va detto che questa tipologia di approccio necessita di una conoscenza del settore finanziario piuttosto approfondita. Se, ad esempio, ci si muove per ridurre l’entità del proprio wallet digitale senza cognizione di causa, si corre il rischio di produrre l’effetto contrario. Ragion per cui, ci si può ritrovare con delle perdite alquanto gravose che verranno difficilmente colmate.

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