Mentre tutti gli occhi sono puntati sulla pandemia o sulla guerra, ecco cosa paga lo stato per i tuoi soldi.

A questo punto, l’attenzione dell’opinione pubblica si è spostata dalla pandemia di coronavirus al conflitto militare nel Paese vicino. Certo, entrambi gli argomenti di discussione sono stati e sono particolarmente importanti per la salute e la sicurezza di tutti noi, ma altrettanto importante è l’aspetto materiale, motivo per cui non dobbiamo mancare di informarci sull’economia, la finanza o il denaro pubblico.

Ecco perché è necessario sapere quali sono le pressioni sul bilancio statale in questo periodo e cosa sta dando il governo ai soldi pubblici, raccolti dai nostri contributi.

Sembra che oltre a tutti i problemi economici preesistenti, ce ne sia stato uno molto costoso. Stiamo parlando dei costi statali della peste suina africana.

Lo Stato è profondamente coinvolto nel bilancio pubblico

Per far fronte alla situazione, vengono spesi buoni soldi per il risarcimento degli agricoltori. Nello specifico, lo scorso anno, i costi dello stato rumeno con la peste suina sono aumentati di circa il 50%, lo troviamo analizzando i dati per i risarcimenti.

Si tratta di pagamenti per un valore di 283,5 milioni lei per circa 185.400 suini.

Il maiale premium era azienda che più ha sofferto questa drammatica situazione, a livello di tutto il Paese, secondo i dati forniti dall’ANSVSA, per economico.net.

“Secondo i dati dell’ANSVSA, l’azienda più colpita è stata Premium Porc, il secondo produttore di carne di maiale in Italia Romania, controllata dal gruppo danese DCH International SA. Attraverso le quattro società che controlla, Premium Porc SA Golești, Premium Porc SRL Feldioara, Premium Porc SRL Negrești e Olsuin SRL allevamento, il gruppo danese ha perso 122.154 suini a causa della peste suina per conto del quale ha ricevuto un risarcimento totale di 72 milioni di lei…

Secondo la legge, il pagamento dell’indennizzo è effettuato al valore sostitutivo al prezzo di mercato dell’animale macellato, abbattuto o altrimenti colpito o, a seconda dei casi, all’ammontare del danno subito dal proprietario, alla data della liquidazione dei focolai. Il valore di mercato è il prezzo che normalmente il proprietario avrebbe potuto ottenere per l’animale immediatamente prima della sua contaminazione o macellazione, tenendo conto della sua idoneità, qualità ed età”, osserva la fonte citata.