Please wait..

Covid 19: sarà riconosciuto come malattia professionale per i sanitari

Arriva finalmente una decisione che in molti aspettavano da tempo; la commissione UE ha stabilito che il Covid 19 è una malattia professionale per alcune categorie di lavoratori, a partire dai sanitari. Lo stesso vale per altri professionisti a rischio durante la pandemia come gli operatori socio-sanitari. In un contesto pandemico, chi presta assistenza a domicilio è altrettanto a rischio. Sono diverse le attività dove c’è un alto rischio di infezione e di contrarre il pericoloso virus che ha mietuto moltissime vittime in Italia in primis, ma anche nel resto d’Europa.

Ne abbiamo parlato anche con il dott. Bastianello medico del lavoro a Milano

Le categorie più esposte al contagio

Con questa decisione si spingono tutti gli Stati membri ad adeguare la legislazione nazionale interna affinché i lavoratori che hanno contratto il virus al lavoro possano spettare conseguenti diritti, tra cui gli indennizzi specifici. È ovvio che alcune categorie di lavoratori siano naturalmente più esposte al rischio di contrarre la malattia e quindi va per forza riconosciuta come patologia professionale, proprio come chiedono già da qualche tempo i rappresentanti e i sindacati dei lavoratori.

Patologie professionali: aggiornata l’intera lista

All’interno del Comitato per la Sicurezza e la Salute sul Luogo di Lavoro dell’Unione Europea (Cccs) si è anche occupato di aggiornare la lista di quelle patologie che hanno origine proprio sul posto di lavoro perché legate strettamente all’attività svolta. Il tutto si prospetta come un’iniziativa molto importante all’interno di un quadro generale molto più ampio. Infatti, aggiornare la lista delle patologie professionali rientra in azioni per riformare l’intera materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro negli Stati membri poiché, per ora, ognuno va per i fatti suoi. In altre parole, l’Unione Europea intende livellare le varie e tanto disparate legislazioni nazionali secondo uno standard unico, in conseguenza anche al trattato di Schengen che prevede la libera circolazione di merci, denaro e lavoratori appunto.

Avrebbe poco senso, difatti, permettere ai lavoratori di spostarsi all’interno dell’Unione senza restrizione se poi nei singoli Stati sono trattati diversamente su aspetti come salute e sicurezza. L’intero provvedimento stabilisce obiettivi trasversali al fine di migliorare le condizioni lavorative dei lavoratori nei singoli Stati dell’Ue ma anche preparare e predisporre migliori e moderni strumenti per affrontare eventuali e potenziali crisi sanitarie in futuro dopo che molti membri, Italia inclusa, hanno dimostrato di avere piani pandemici inadeguati e datati.

Malattie professionali: come si muovono i singoli Stati Membri

Sebbene il riconoscimento dell’indennizzo sia di competenza nazionale, la Commissione ha ritenuto importante dare questo tipo di segnale che è stato sentito forte e chiaro. Diversi Stati, tuttavia, hanno risposto a questa azione confermando che il Covid 19 è già previsto tra le patologie professionali o comunque come infortunio sul lavoro con tutto ciò che ne consegue.

 

Autore

Show More

Related Articles

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker