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Milan e Inter: i punti di forza (e i limiti) delle due meneghine

Milan e Inter sono tornate ad essere le squadre temibili di un tempo, soprattutto in Italia. Le due big di Milano si contendono ormai lo scudetto e hanno tutte le carte in regola per stupire anche in ambito europeo, sebbene la vittoria della Champions sia evidentemente un’utopia. Gli ultimi due scudetti sono andati proprio a nerazzurri e rossoneri, che hanno così interrotto la striscia di trionfi juventini che perdurava dal 2012. Oggi le cifre delle scommesse online premiano soprattutto Milan e Inter, sia per quel che concerne i singoli incontri sia per quanto riguarda i verdetti principali del campionato. Entrambe le formazioni, tuttavia, hanno dimostrato anche qualche limite di troppo, che impedisce loro di fare la differenza in campo internazionale.

Il Milan può vantare indubbiamente numerosi punti di forza, a partire dal reparto arretrato. Maignan si è attestato ormai come il miglior portiere della Serie A, complici i rendimenti altalenanti dei vari Szczesny, Handanovic e Meret. Con Theo Hernandez la spinta è garantita sin dalle retrovie e Kalulu si è distinto bene tra i centrali. Tonali è cresciuto parecchio e l’anno scorso è stato decisivo per la conquista dello scudetto, mentre in avanti la permanenza di Ibrahimovic ha fatto piuttosto discutere. Lo svedese è chiaramente sul viale del tramonto e nonostante conservi un’ottima media-gol ha finito con l’oscurare parzialmente alcuni dei suoi compagni.

Oggi è Rafael Leao a brillare. Non a caso il Chelsea era pronto a svenarsi per mettere le mani sull’attaccante portoghese. I veri problemi del Milan sono dunque sulla destra, dove dovrebbero continuare ad alternarsi Saelemaekers, Messias e, all’occorrenza, Florenzi, attualmente infortunato. Il mercato non ha fornito nuove soluzioni al riguardo e da quel lato del campo continuano ad arrivare pochi gol e pochi assist. Se si vuole colpire il “Diavolo”, meglio sfruttare la propria corsia mancina, allora. Per quanto riguarda le punte centrali, prima o poi bisognerà porre le basi per un’idea a lungo termine: Giroud ha già 36 primavere sulle spalle.

L’Inter, invece, si caratterizza per un notevole potenziale offensivo che viene individuato già negli esterni, ormai abituati a muoversi a tutto campo. Dumfries è stato decisivo nella prima giornata di campionato e non sta affatto facendo rimpiangere Hakimi. Sulla sinistra c’è solo l’imbarazzo della scelta tra la strapotenza di Gosens, che deve ancora ritrovare la forma migliore, e la duttilità di Dimarco, peraltro specialista delle punizioni. La ristabilita coppia Lautaro-Lukaku dovrebbe garantire gol a grappoli, ma è la prima volta che i due si ritrovano insieme alla corte di Inzaghi. Il paragone con Conte viene automatico e già nella passata stagione l’Inter si è dimostrata incapace di reggere ad alti livelli su più fronti. L’ex tecnico della Lazio non ha grande esperienza internazionale e in molti storcono il naso soprattutto quando si vanno ad esaminare i suoi cambi.

Insomma, le meneghine appaiono ancora come delle formazioni imperfette. E dire che quest’estate sia il Milan sia l’Inter hanno rifiutato di ingaggiare Cristiano Ronaldo, che forse avrebbe potuto dare una mano per sbrogliare momentaneamente la matassa e supplire alla carenza di personalità di alcuni singoli elementi dei due gruppi. Le milanesi rimangono comunque le favorite assolute per la vittoria dello scudetto, mentre in Champions League partono molto più indietro rispetto alle solite big europee. Chissà che almeno una delle due non riesca a sovvertire i pronostici…

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