E’ attesa per oggi la decisione della BCE sui tassi di interesse e, come tutti si aspettano, il Consiglio Direttivo illustrerà i motivi che porteranno con ogni probabilità a nuovi aumenti.
L’aumento dei prezzi ha avuto una genesi complessa e gli eventi derivanti dal conflitto ucraino hanno accelerato un meccanismo già in moto prima dello scoppio del conflitto.
La crisi inflattiva, ad ogni modo, ha colto di sorpresa la Banca Centrale Europea (come del resto le principali banche centrali) che ha attivato le immediate contromisure deflattive.
Oggi, dunque, la Banca Europea alzerà i tassi per la quarta volta di seguito nel tentativo di drenare l’eccesso di liquidità dai mercati e dal sistema finanziario nel suo complesso.
BCE: nuovi aumenti sui tassi di interesse
Dalla sede BCE non filtrano che indiscrezioni, ma tutti gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere che l’aumento ci sarà ma sarà inferiore ai precedenti.
L’idea, già sondata nei giorni scorsi dalla Federal Reserve, è quella di continuare nella politica di aggiustamento dei tassi al fine di stabilizzare i prezzi, ma di smussare gradualmente le misure.
Il timore è quello di togliere ossigeno ai mercati, già provati dalla crisi pandemica, e di rischiare di innescare in senso opposto una grave recessione.
Del resto, dopo anni di quantitative easing hanno sì dato impulso all’economia europea, ma hanno anche inondato il mercato di liquidità ed è questo il motivo per cui, anche in caso di immediato cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, i prezzi potrebbero rimanere alti in assenza di adeguate politiche.
Quanto detto spiega le opinioni contrastanti a Bruxelles.
Finora, la BCE ha portato i tassi sui depositi fino all’1,5% in soli 3 mesi con una serie di aumenti nell’ordine dei 75 punti base.
Nella riunione odierna gli analisti attendono un aumento più soft, pari a mezzo punto, ricalcando la decisione della Fed.
Prossimi obiettivi Banca Centrale
Inutile ricordare che un allentamento delle misure deflattive potrebbe innescare una serie di reazioni contrastanti dei mercati.
Da un lato la misura incoraggerebbe le borse e darebbe ossigeno al segmento stock, già agitato da mesi di pressioni.
Dall’altro potrebbe essere considerato in senso negativo dagli investitori, spaventati dalla prospettiva di un periodo di prolungata inflazione al di sopra del target (2%).
Quest’ultima ipotesi, poi, rischierebbe di avere effetti negativi sull’Euro e sul cambio con le principali divise, così come già avvenuto col Dollaro USA.
Christine Lagarde, presidente Banca Centrale Europea, è attesa dunque al varco quando alle 14 circa, ore italiane, spiegherà il contenuto del nuovo pacchetto di aumenti e gli obiettivi perseguiti.
Uno dei punti più attesi del discorso sarà relativo alle obbligazioni in scadenza, un portafoglio del valore di oltre 5mila mld di euro.
I titoli, acquistati nel corso degli anni per sostenere la spinta espansiva dell’Eurozona, hanno trasformato la Banca Centrale nel primo creditore dei governi UE.
Focus, dunque, sulle parole che pronuncerà il Presidente BCE e alle relative reazioni.
Le decisioni BCE sono attese anche per capire in che direzione si muoveranno i mercati e con quale forza.