Non c’è pace per il mondo delle criptovalute!
Dopo un 2021 glorioso che ha visto Bitcoin da record trascinare tutto il mondo della DeFi, l’anno in corso ha assunto invece i toni dello psicodramma per gli operatori e gli investitori.
Dapprima la levata di scudi contro la cripto moneta da parte delle istituzioni europee e americane, con BCE e FED impegnate a mettere a punto il proprio progetto di stablecoin in grado di contrastare i big della finanza decentralizzata.
L’accusa era quella di favorire la criminalità ed il riciclaggio, vista la scarsa possibilità di tracciare i movimenti in criptomonete.
Poi i progetti legislativi messi per imbrigliare i mercati virtuali, mentre Bitcoin ed Ethereum iniziavano a perdere terreno, prima del vero e proprio crollo in primavera.
BTC veniva accreditato di un target superiore ai 100 mila euro per il 20213, mentre al momento la criptovaluta viaggia intorno ai 15.8 (valore criptovalute in tempo reale).
I casi eclatanti di Luna e FTX
Luna, la stablecoin sostenuta dalla piattaforma Terra, era accreditata all’inizio dell’anno come una delle 10 migliori criptovalute, sia per valore di mercato superiore ai 3,5mld di dollari sia per prospettive di crescita (ricchezza cripto).
Luna è crollata per varie cause, escludendo le teorie complottiste, legate alla natura della moneta ancorata a UST e non al dollaro, ma la velocità con cui la piattaforma creata da Do Know è crollata ha scosso profondamente il mondo delle valute virtuali.
Come se non bastasse, è arrivata l’odissea di FTX, una delle tre principali piattaforme di exchange, che ha dichiarato bancarotta.
Il manager Sam Bankman Fried, creatore della piattaforma, dimessosi da Ceo deve adesso affrontare le accuse di riciclaggio e frode.
Crolla anche Core Scientific
L’ultima bordata alla credibilità delle criptovalute, arriva proprio in queste ore con in crollo di Core Scientific, un dei cripto-miner più importanti.
CS è passato da un controvalore di oltre 3mld di dollari a meno di 60 milioni, ed ha presentato istanza di fallimento presso un tribunale texano.
Alla base della crisi che ha cagionato il fallimento del miner criptovalute che, da solo, deteneva il 10% della capacità computazionale mondiale, c’è il crollo del prezzo di BTC.
La società è entrata in crisi di liquidità prolungata e non ha retto alle pressioni del mercato.
Il titolo quotato al Nasdaq, ha perso in un anno il 98% del proprio valore, e oggi all’apertura segnava -46%.
Criptovalute news
Quanto detto poc’anzi apre inevitabilmente un interrogativo sul futuro delle quotazioni monete virtuali che, appena qualche mese fa, erano in predicato di soppiantare l’utilizzo delle monete tradizionali e dei pagamenti elettronici classici.
Si stime che dall’inizio del 2022, sono state 31 le piattaforme exchange che hanno chiuso i battenti, compresa FTX, mentre all’orizzonte già si intravede la stessa sorte per Qtrade, la quale ha già disattivato i depositi dei clienti con decorrenza 31 dicembre.
Al momento non è dato sapere cosa riserverà il futuro e se le criptovalute riusciranno ad uscire dal profondo rosso attuale.
La lezione che tutti dovrebbero imparare è che i mercati esigono prudenza e diversificazione, soprattutto in periodi di elevata volatilità.