Se avete notatola comparsa di alcune macchie bianche in bocca, potrebbe trattarsi di una manifestazione conosciuta come leucoplachia o leucopatia, una delle più frequenti lesioni che si presentano nel cavo orale. In generale, non si tratta di una patologia grave, ma è una di quelle con un significato clinico molto vario. Per questo, è difficile capire da cosa è causata, e merita una speciale attenzione.
Che cos’è la leucoplachia orale e come si manifesta
Con il termine leucoplachia si intende una particolare metaplasia della mucosa orale, ovvero una chiazza bianca che si può manifestare in diverse aree della bocca, lingua compresa. Esistono due tipi di leupolachie: quella omogenea è molto comune e si chiama variante piana, in cui rientrano per esempio le placche, e non presenta particolari sintomi. Quella non omogenea, invece, è meno diffusa e comprende varianti con aspetto spekled o verrucoso. Proprio questa è la leucoplachia più pericolosa: se, infatti, si accompagna ad aree rosse o fissurate, potrebbe essere un indice della presenza di un condizione pre-cancerosa, vale a dire una lesione che può evolvere in tumore.
In generale, la causa più diffusa di leucoplachia è il fumo. Spesso, nei fumatori, compare quella che è chiamata una lesione da tabacco, un vero e proprio danno biochimico causato da sigari e sigarette. Proprio per questo, è un campanello da non sottovalutare, perchè potrebbe portare all’evoluzione in un carcinoma. Più difficile è individuare la causa della leucoplachia in un soggetto che non fuma: in questo caso, spesso i motivi di comparsa della manifestazione sono sconosciuti, e si deve procedere a esclusione per capire da cosa è scatenata.
Un aiuto nel capire se si è di fronte a una leucoplachia benigna o potenzialmente maligna è la localizzazione. Di solito, le aree che più mettono in guardia il medico sono il pavimento della bocca, il ventre linguale e la mucosa geniena. In questo caso, è fondamentale procedere ad effettuare una biopsia, così per capire l’origine della chiazza e curarla al meglio.
Quali sono i fattori di rischio?
Se sei un fumatore, fai attenzione. Non solo il fumo aumenta il rischio di sviluppare la leucoplachia, ma anche altri fattori di rischio possono predisporre a questa condizione. L’abuso di alcol, il diabete mellito, le patologie epatiche e renali, l’AIDS, l’immunodepressione, le infezioni del cavo orale, la mancata adesione delle protesi dentarie, i denti scheggiati, i traumi da masticazione e l’uso di apparecchi ortodontici sono tutti fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la leucoplachia. Quindi, fai attenzione alla tua salute orale e prenditi cura dei tuoi denti.
Come curare la leucoplachia orale
Dato che si tratta di una lesione che potrebbe sfociare in qualcosa di più grave, la velocità d’intervento è fondamentale. Se si riscontra la presenza di una macchia bianca, di una lesione sulla lingua o nella bocca, della presenza di palato ruvido, è bene rivolgersi tempestivamente al proprio medico. La prima cosa che farà il dottore è capire se la natura della leucoplachia: se è omogenea, il trattamento sarà quello di eliminare cosa l’ha provocata (per esempio fumo o alcool).
Se così non passa, o se la leucoplachia risulta essere non omogenea, si passera subito ad effettuare una biopsia. In questo modo si potrà capire se sono presenti cellule cancerogene, e procedere eventualmente a un intervento chirurgico per rimuovere completamente la lesione. Se, invece, questo tipo di cellule non è presente, si dovrà monitorare la situazione e vedere come evolve la leucoplachia, se scompare o se tende a ripresentarsi.
È importante trattare tempestivamente una lesione che potrebbe trasformarsi in una neoplasia. Se la causa della lesione è nota, il trattamento consiste nell’eliminazione della causa stessa per consentire alla lesione di guarire. Se la lesione non guarisce, potrebbe essere necessaria una biopsia per verificare la presenza di cellule neoplastiche. Se sono presenti tali cellule, si richiede un’operazione chirurgica completa per rimuovere la lesione. In caso contrario, si consiglia di monitorare attentamente la situazione per evitare la ripresentazione della lesione. È importante evitare il plagio e la copia dal lavoro degli altri, utilizzando sempre le proprie parole e la propria sintassi.
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