Il 22 luglio 2025 il mondo ha perso Ozzy Osbourne, la voce immortale dei Black Sabbath. Ma dietro l’icona c’era un padre, un uomo.
Un uomo fuori dagli schemi, certo, ma pur sempre un padre. Migliaia di fan lo ricordano per la musica, i suoi figli lo piangono come uomo di famiglia. E oggi scopriamo tre percorsi di vita, tre modi di sentirlo ancora presente.
Aimee, la figlia che ha scelto il silenzio
Aimee Osbourne è nata il 2 settembre 1983 e, nonostante l’esposizione di The Osbournes, ha deciso che la sua voce non andava urlata. 🕊️ Ha lasciato il reality, scappando da telecamere e riflettori.
Eppure non è sparita davvero: con il suo progetto ARO – le sue iniziali – ha creato musica dark, intima, lontana dalle influenze familiari. Ha fatto doppiaggi, progetti TV, sempre a modo suo.
La sua scelta di non essere ridotta a “figlia di Ozzy” è un atto di forza, un modo di affermare la propria identità. E l’ha fatto con eleganza, senza clamore.Kelly, la ribelle che ha trovato la sua luce
Kelly Osbourne, nata il 27 ottobre 1984, è il volto più noto della famiglia. Punk, grinta, stile provocatorio: l’abbiamo vista da The Osbournes a Fashion Police, con due album – uno con papà (“Changes”) – e un percorso di guarigione pubblico e coraggioso.
Ha affrontato dipendenze, rehab, scandali. Ha sbagliato, ma ha raccontato tutto con sincerità disarmante.
Oggi è mamma del piccolo Sidney (2022, con DJ Sid Wilson degli Slipknot), e ha una nuova luce: “Mio figlio mi ha riportato a terra”. Non ha perso la grinta, ma ha guadagnato una profondità rara.
Jack, lo spirito libero che ha trasformato il dolore
Jack Osbourne, nato l’8 novembre 1985, sembrava il più tranquillo dei tre, e invece… ha trovato la sua strada tra telecamere, avventura e paranormale. Ha esplorato l’America con papà, ha condotto programmi sui fantasmi, diventando una figura carismatica per il pubblico americano.
Nel 2012 la diagnosi di sclerosi multipla. Uno shock che però ha trasformato in forza. Jack non si è fermato, ha continuato a lavorare, fare sport e costruire una famiglia numerosa: quattro figlie da due relazioni diverse.
Ha trovato nel dolore una spinta nuova, un modo per evolversi e per onorare la sua eredità.
Tre percorsi, un’eredità da padroneggiare
Aimee, Kelly e Jack – tre voci diverse, tre scelte radicali. Uno il silenzio, uno la ribalta, uno la trasformazione dal dolore. Sono “figli di Ozzy”, sì, ma ognuno ha scritto una storia unica.
E forse è proprio nella libertà di scelta che sta il più grande regalo di Sharon: non imporre modelli, non sacrificare l’individualità. Lasciare che si esprimessero come volevano.