Festa dell’indipendenza ucraina: Zelensky e la lotta per la sovranità

Il giorno della festa dell’Indipendenza dell’Ucraina, che celebra il distacco dal dominio sovietico avvenuto 34 anni fa, il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito l’importanza della resistenza del suo paese contro l’invasione russa. In un discorso carico di significato, Zelensky ha chiesto una “pace giusta”, sottolineando che non ci saranno concessioni al Cremlino. “Ciò che sarà del nostro futuro dipende solo da noi”, ha affermato, aggiungendo che “è solo questione di tempo prima che l’Ucraina possa riunire le sue terre occupate con il resto del Paese”. Le sue parole sono state pronunciate in presenza di Keith Kellogg, inviato di Trump, giunto a Kiev per le celebrazioni.

La posizione di Washington e il messaggio di Biden

Dall’altra parte dell’oceano, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato una lettera a Zelensky, chiedendo di porre fine a quella che ha definito una “carneficina senza senso”. Nonostante i segnali iniziali di un possibile negoziato tra Ucraina e Russia, le speranze sembrano essere svanite, con il vertice tra Putin e Zelensky che per ora non si realizza.

Lavrov e le condizioni per un incontro

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha chiarito la posizione di Mosca riguardo a un possibile incontro tra Putin e Zelensky, attribuendo la responsabilità dello stallo al presidente ucraino. Lavrov ha dichiarato che Putin è disposto a incontrare Zelensky solo se ci sono contenuti sostanziali da discutere e un programma di lavoro pronto. “Al momento non ci sono le condizioni”, ha affermato in un’intervista a NBC.

Lavrov ha anche menzionato l’incontro tra Putin e Trump in Alaska, dove sono stati proposti alcuni punti di discussione. Tuttavia, secondo Lavrov, Zelensky ha rifiutato diverse proposte, inclusa quella di abrogare le leggi che vietano l’uso della lingua russa. “Come possiamo incontrare una persona che finge di essere un leader?”, ha aggiunto Lavrov, evidenziando la frustrazione russa nei confronti della posizione ucraina.

Ottimismo da parte di JD Vance

In contrasto con le dichiarazioni di Lavrov, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha espresso un certo ottimismo riguardo a una possibile soluzione diplomatica. Vance ha sottolineato i progressi compiuti dopo l’incontro in Alaska, affermando che i russi hanno fatto concessioni significative al presidente Trump per la prima volta in tre anni e mezzo di conflitto. “Hanno parlato di cosa sarebbe necessario per porre fine alla guerra”, ha dichiarato Vance, suggerendo che ci siano segnali positivi per il futuro.

Secondo Vance, queste concessioni rappresentano un passo importante verso un accordo, poiché la guerra non è nell’interesse di nessuno, né dell’Europa né degli Stati Uniti. Inoltre, ha accennato a possibili garanzie di sicurezza, indicando che ci sono margini di manovra per una risoluzione pacifica