La mafia oggi: un fenomeno da non sottovalutare

Oggi, mentre molti pensano che Cosa nostra sia solo un ricordo del passato, la realtà è ben diversa. Il fenomeno mafioso è ancora vivo e vegeto, nonostante il silenzio che lo circonda. In occasione del 34° anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso per essersi opposto al racket delle estorsioni, la figlia Alice Grassi lancia un appello forte e chiaro: è necessario affrontare la mafia con azioni concrete, non solo parole.

Un disinteresse che preoccupa

Alice Grassi esprime la sua amarezza per un “disinteresse dilagante” che caratterizza la società civile. La mancanza di attenzione verso il fenomeno mafioso è allarmante, soprattutto nei quartieri a rischio dove i boss continuano a reclutare nuove leve. Secondo Alice, non servono nuove leggi per combattere la mafia, ma è fondamentale offrire alternative concrete a chi vive in situazioni di degrado. “Dobbiamo dare servizi, scuole e opportunità”, sottolinea, evidenziando l’importanza di creare un ambiente in cui i giovani possano scegliere strade diverse da quelle offerte dalla criminalità.

La reazione tardiva di Palermo

La città di Palermo ha reagito lentamente alla brutalità dell’omicidio di Libero Grassi. Nonostante gli attentati di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno scosso profondamente la società, il cambiamento è avvenuto solo grazie all’impegno di gruppi come Addiopizzo, che hanno coinvolto i cittadini in un processo di liberazione dall’oppressione mafiosa. Tuttavia, Alice osserva che oggi quella tensione sembra essersi affievolita. “Dopo la denuncia pubblica di papà, l’atteggiamento è cambiato, ma ora molti cittadini sembrano ignorare il problema”, afferma.

Cosa nostra: un fenomeno ancora presente

Nonostante l’apparente calma, Alice Grassi avverte che Cosa nostra è ancora attiva, anche nelle città del nord Italia, dove il denaro e gli affari attirano l’attenzione dei boss mafiosi. A Palermo, il cambiamento del panorama commerciale ha portato alla scomparsa di botteghe artigiane e negozi storici, sostituiti da grandi catene di distribuzione. Questo cambiamento rende la mafia meno visibile, ma non meno presente. “La mafia prospera anche in questo nuovo contesto”, avverte, mettendo in guardia contro la tentazione di considerarla un fenomeno del passato.

La politica e l’antimafia “parolaia”

Alice critica anche l’atteggiamento della politica nei confronti della mafia, definendola “un’antimafia parolaia”. “Cosa sta facendo realmente contro Cosa nostra?”, si chiede, puntando il dito contro progetti come il Ponte sullo Stretto, che considera irrilevante rispetto alle reali necessità della Sicilia. “Ci servono strade, scuole e una sanità efficiente”, afferma, evidenziando le contraddizioni di una città che continua a far fronte a situazioni di degrado. “Palermo non può essere solo un immenso fast food a cielo aperto”, conclude, richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambiamento culturale e sociale profondo.

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