Rodion Shchedrin, uno dei più grandi compositori e pianisti russi, è scomparso all’età di 92 anni. La sua morte è stata annunciata dal Teatro Bolshoi di Mosca, che lo ha descritto come “uno dei più grandi geni contemporanei”. La sua musica ha lasciato un segno profondo nel panorama musicale del Novecento, sia in epoca sovietica che post-sovietica, fondendo tradizione e innovazione in un modo unico.
Un percorso musicale straordinario
Nato a Mosca il 16 dicembre 1932, Shchedrin ha intrapreso un viaggio musicale che lo avrebbe portato a diventare una figura centrale nella musica russa. Ha studiato al Conservatorio di Mosca, dove ha avuto la fortuna di apprendere da alcuni dei più influenti maestri, come Jurij Saporin e Nikolaj Mjaskovskij. La sua formazione lo ha profondamente influenzato, permettendogli di attingere a una ricca tradizione musicale che ha saputo reinterpretare con il suo stile personale.
Il catalogo di Shchedrin è vasto e variegato, con oltre 125 composizioni che spaziano da balletti a opere liriche, da sinfonie a concerti per strumenti solisti. Tra le sue opere più celebri ci sono balletti come Il cavallino gobbo e Carmen Suite , quest’ultimo ispirato ai temi di Bizet. Non meno importante è l’opera Le anime morte , che trae ispirazione dal capolavoro di Gogol, dimostrando la capacità di Shchedrin di intrecciare letteratura e musica.
Un linguaggio musicale in continua evoluzione
Rodion Shchedrin è stato un compositore che ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo sempre un linguaggio musicale personale e riconoscibile. Nei suoi primi lavori, ha abbracciato uno stile tonale ricco di colori e influenze popolari. Con il passare degli anni, ha iniziato a esplorare forme più moderne, come l’alea, la dodecafonia e il serialismo, ampliando così il suo repertorio e la sua espressione artistica.
Nonostante i suoi ruoli ufficiali, come quello di presidente dell’Unione dei Compositori Sovietici, Shchedrin ha sempre mantenuto una forte identità artistica, evitando di compromettere la sua visione creativa. La sua musica è stata una riflessione della sua vita e delle sue esperienze, permeata da un profondo legame con la cultura russa e il suo folclore.
Un amore artistico e umano
Una figura fondamentale nella vita di Shchedrin è stata sua moglie, la leggendaria ballerina Maya Plisetskaya, scomparsa nel 2015. Insieme, hanno rappresentato un simbolo della cultura sovietica, creando opere che hanno segnato un’epoca. Shchedrin ha composto per Plisetskaya alcune delle sue opere più celebri, tra cui Carmen Suite, che ha rivoluzionato il balletto classico grazie a un’innovativa combinazione di percussioni e archi.
Il loro sodalizio artistico e personale è stato celebrato sui palcoscenici di tutto il mondo. Plisetskaya danzava mentre Shchedrin componeva, creando