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Obsolescenza programmata: che cos’è? Perché danneggia il consumatore  e l’ambiente?

In una società abituata allo spreco com’è quella occidentale, uno dei problemi che viene generato e si ripercuote su tutto il pianeta è l’obsolescenza programmata. Questo termine ha preso sempre più piede negli ultimi anni, che vedono da parte dei consumatori una presa di coscienza ogni giorno maggiore, rispetto a quanto viene consumato e poi buttato. Ma di cosa si tratta? In che modo l’obsolescenza programmata arreca danni non soltanto al consumatore, ma anche alla natura?

Che cos’è e dove si manifesta l’obsolescenza programmata

Con le parole “obsolescenza programmata” si intende quell’insieme di pratiche, che sono scorrette, mediante le quali una azienda che produce apparecchi elettrici fa in modo che questi diventino presto inservibili, più o meno poco dopo la scadenza della garanzia. Non occorre cercare molto all’infuori della sfera quotidiana, in quanto è evidente che si tratta di un’abitudine dei produttori che è in grado di colpire strumenti come smartphone, computer e tablet, ma anche gli elettrodomestici come lavatrici, ferri da stiro e frigoriferi. Questo è dovuto all’idea, diffusa a partire dagli anni Cinquanta, secondo la quale tutto deve durare meno, per poter vendere di più. Del resto, se una lavatrice può avere una vita utile di trent’anni, una volta che ogni famiglia avrà acquistato la propria, a chi si venderanno quelle prodotte successivamente? La soluzione viene dal consumismo.

La riparazione degli elettrodomestici

Per comprendere il fenomeno bisogna partire dalla progettazione, che passa attraverso l’inclusione di componenti che si possono usurare facilmente. La riparazione elettrodomestici è legata alla difficoltà di reperire pezzi di ricambio, che non vengono forniti dal produttore. A tutto questo si aggiunge l’effetto della pubblicità, il cui compito è creare bisogni indotti come l’apparente necessità di disfarsi del modello vecchio, preferendo quello all’ultimo grido. Lo stesso vale nell’ambito della telefonia mobile, per cui spesso si deve dire addio allo smartphone che si possiede già da qualche anno solamente perché non supporta più il sistema operativo aggiornato. Non sembra assurdo, che un dispositivo acquistato in precedenza non possa più funzionare non perché si rompe, ma perché chi si occupa degli aggiornamenti non pensa ai modelli di pochi anni prima?

Gli sprechi legati all’obsolescenza programmata

A conti fatti, non è giustificabile che il cambio di un unico componente di un elettrodomestico debba costare più dell’elettrodomestico stesso. Non è solo il caso degli elementi che compongono un forno, o una lavatrice. Basta pensare alla sostituzione del vetro dello smartphone, che non di rado costa più del telefono stesso, soprattutto se il modello è datato. Se dal punto di vista economico le conseguenze, per il consumatore, sono evidenti, forse non lo sono per quanto riguarda l’ambito ambientale. Non occorre investigare guardando i documentari girati nelle discariche africane, zeppe di rottami che arrivano dall’Europa e dagli Stati Uniti d’America. Basta volgere lo sguardo nelle campagne che circondano le città italiane, per vedere le discariche in cui si ammassano i prodotti tecnologici, spesso ancora funzionanti o riparabili.

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