Gli acufeni, cosa sono perché si manifestano e come curarli

Tipico disturbo uditivo associato a sibili, rumori, tintinnii percepiti all’interno dell’orecchio, l’acufene può essere considerato una problematica invalidante, soprattutto nei casi più gravi.

Se si accusa il fastidio con una certa intensità, è facile che la situazioni generi problematiche collaterali, quali preoccupanti stati d’ansia o di depressione.

Gli acufeni, di fatto, non sono una patologia, ma sono i sintomi di un disturbo potenziale dell’orecchio interno, spesso di carattere neurologico.

Il fastidio uditivo impatta sulla vita quotidiana di chi ne soffre, creando un serio disagio. È importante sapere che gli acufeni spesso sono il sintomo di una perdita dell’udito, seppur lieve, e la scelta di mettere un apparecchio acustico consente di trarre un consistente beneficio.

Non sono rari i casi in cui il disturbo, se non troppo grave, consente al paziente di assicurarsi una convivenza decente con gli acufeni, riuscendo addirittura a ignorarne gli effetti.

L’origine degli acufeni e le diverse tipologie

L’origine degli acufeni non è sempre così chiara e lampante. Una suddivisione di massima ci permette di catalogare la categoria degli acufeni, che vede una prima distinzione fra oggettivi e soggettivi.

Considerando gli acufeni oggettivi possiamo distinguere quelli che hanno origine interna, e sono la conseguenza ad esempio del flusso vascolare o delle contrazioni muscolari. Vengono catalogati come acufeni soggettivi  quelli che il paziente percepisce distintamente, ma le cui cause sono difficili da individuare. Nel caso di acufeni soggettivi, grazie alle ultime indagini cliniche, viene proposta un’ulteriore suddivisione fra acufene otico, la cui causa va ricercata internamente all’orecchio e può essere legata al nervo acustico, e acufene somatico, originato da problemi che non hanno nulla a che fare con le orecchie e il nervo acustico.

Come scoprire la causa degli acufeni

Scoprire le cause che producono un disturbo come gli acufeni non è facile, e di conseguenza diventa complesso anche potersi garantire la cura corretta.

Per poter trattare i sintomi degli acufeni è necessario recarsi da uno specialista, che approfondirà facendo eseguire al paziente una serie di esami diagnostici, a partire da un controllo audiologico, che può offrire l’aiuto necessario per identificare le cause scatenanti del disturbo.

Nel caso i primi esami non dovessero permettere al medico d’individuare l’origine del problema, diventa fondamentale proseguire con gli accertamenti, sottoponendo il paziente a un esame radiologico, a una TAC o a una Risonanza Magnetica (RM).

Curare gli acufeni, scopriamo i trattamenti possibili

Oggi il trattamento degli acufeni garantisce un’elevata percentuale di successi. Trovare la cura non sempre consente di garantirsi la guarigione definitiva, ma è possibile trovare una soluzione per poter convivere con il disturbo.

Intuita la causa che genera l’acufene, il medico è in grado di prescrivere il trattamento adeguato.

Si parte da una pulizia profonda dell’orecchio, con eventuale rimozione dei tappi di cerume per poi passare alla cura di possibili alterazioni vascolari, grazie all’assunzione di farmaci o a uno specifico intervento chirurgico.

Valida alternativa alla cura farmacologica può essere il ricorso ai dispositivi elettrici, la cui applicazione consente di annullare rumori, ronzii e tintinnii percepiti.

Se la causa degli acufeni è di origine psicologica non resta che fare ricorso all’assunzione di antidepressivi, combinati a sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale.

 

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