Bruco di farfalla, cosa mangia? Alimentazione e “trasformazione”

Bruco farfalla: nomi di farfalle

I lepidotteri sono un vasto ordine di insetti olometaboli a cui appartengono oltre 158 000 specie, note come farfalle e falene. Il nome fa riferimento alle piccole squame ovali che ricoprono le ali di questi insetti, disposte le une sulle altre, come gli embrici di un tetto, ma che all’occhio naturale sembrano un semplice pulviscolo; deriva dal greco antico λεπις (lepis): squama, scaglia e πτερόν (pteron): ala.  In base a tale distinzione “popolare”, alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra Ropaloceri o “Rhopalocera” (farfalle) ed Eteroceri o “Heterocera” (falene) che però non è scientificamente accettata. La distinzione si basa sulla forma delle antenne. Nei ropaloceri le antenne sono clavate, cioè terminano con un rigonfiamento. Negli eteroceri le antenne possono avere diverse forme: bipettinate, filiformi, a bastoncello, etc. Nella classificazione moderna ai Ropaloceri corrisponde la sola superfamiglia Papilionoidea, mentre gli Eteroceri sono un gruppo eterogeneo privo di alcuna validità, essendo formato da superfamiglie anche molto lontane tra loro dal punto di vista evolutivo.

Quanto vive una farfalla

La farfalla è un insetto che, come le falene, appartiene all’ordine dei lepidotteri. La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva dall’uso comune. In base a tale distinzione “popolare”, alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra ropaloceri (Rhopalocera, ossia le farfalle), che nella classificazione moderna corrispondono alla superfamiglia Papilionoidea, ed eteroceri (Heterocera, le falene). Questa distinzione oggi, però, non è più scientificamente accettata.

Le farfalle hanno abitudini generalmente diurne e hanno antenne clavate, a differenza di quelle delle falene che sono spesso pettinate o filiformi e chiudono le ali a libro in posizione di riposo. Questa distinzione di comodo, al pari di quella tra macrolepidotteri e microlepidotteri, pur non essendo più ritenuta valida, viene talvolta ancora utilizzata dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrisponde a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi. Ma quanto vivono le farfalle?

Quanto dura la vita di una farfalla: tipi di farfalla

Sono quattro le principali fasi di un ciclo vitale della farfalla: uovo, bruco, pupa (o crisalide) e adulto.

  • Uovo: poco prima del momento della schiusa, l’uovo diventa scuro e il giovane bruco può essere visto muoversi al suo interno. Prima ritaglia una sorta di “coperchio” circolare nell’involucro rigido dell’uovo, quindi spinge il corpo fuori dell’uovo contorcendosi.
    Questa è una delle fasi di maggiore vulnerabilità. Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio vuoto dell’uovo. Ciò gli fornisce l’alimentazione necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite.
  • Bruco: il bruco sceglie uno stelo adatto e tesse un cuscinetto di seta, al quale attacca la coda. Quindi fissa una “cintura” dello stesso materiale, che fa passare attorno al centro del corpo e che rimane attaccata al supporto offerto dallo stelo. La cuticola del bruco si fende lungo il dorso e la pupa incomincia a emergere. Una serie di contorcimenti sospinge la cuticola del bruco verso la coda. Questa vecchia pelle viene abbandonata e una serie di uncini della coda viene fissata al cuscinetto sericeo. A questo punto la pupa assume la sua forma definitiva.
  • Pupa o crisalide: poco prima dello sfarfallamento, il colore della farfalla adulta diventa vagamente visibile. L’involucro della pupa si fende e la farfalla comincia faticosamente a uscire.
    Quando è completamente uscita, la farfalla emette dall’estremità dell’addome un liquido, detto meconio, contenente i prodotti di rifiuto accumulati durante lo stadio pupale.
    Dopo la schiusa, la farfalla rimane con le ali ripiegate e penzolanti e le espande pompando emolinfa nelle nervature alari. È importante che le ali dell’insetto si espandano abbastanza in fretta prima di indurirsi; in caso contrario, rimarrebbero deformate in modo permanente.
  • Adulto: la farfalla completamente sviluppata ha un tipo di vita totalmente differente da quella del bruco: mentre questo si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi.

Cosa mangiano le farfalle

Le farfalle adulte hanno gusti alimentari diversi: essendo figlie del sole si nutrono del cibo degli dei, il nettare dei fiori. Il significato ecologico di questa differenza di dieta risiede nell’evitare la competizione alimentare: i bruchi consumano le foglie mentre gli adulti il nettare. In questo modo tutte le risorse del prato vengono sfruttate al meglio.
Passiamo ora dalla teoria alla pratica descrivendo le piante che attirano queste perle dell’aria.
Piante per i bruchi:
  • La ruta (Ruta spp.), il finocchio selvatico e altre ombrellifere come il prezzemolo sono perfette per i bruchi del macaone, la più bella farfalla italiana.
  • Il cavolo ornamentale (Brassica oleracea, varietà ornamentali), è la pianta nutrice delle cavolaie, le splendide e piuttosto comuni farfalle bianche;
  • Il nasturzio (Tropaeolum majus), anch’essa è una pianta nutrice dei bruchi delle cavolaie.
  • Il prugnolo selvatico e altri tipi di rosacee (prugno da frutto, pesco, albicocco) nutrono invece i bruchi del podalirio, un’altra splendida farfalla molto simile al macaone.

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