Quotazioni BTP 2032: previsioni, rendimento netto

Il Buono del Tesoro Poliennale, meglio conosciuto con l’acronimo BTP è un certificato di debito a medio e lungo termine emesso dallo Stato Italiano con scadenza superiore ad un anno. Viene negoziato al MOT e al Mercato Generale dei Titoli di Stato (btp Italia) secondo la consistenza dei lotti e all’asta (due volte al mese, marginale con prezzo e quantità con decisione discrezionale) sono ammessi gli intermediari istituzionali abilitati; la durata è poliennale con scadenze di solito a 18 mesi, 3, 5, 7, 10, 15, 30 e 50 anni, il pagamento delle cedole ha caratteristiche di semestralità. Il rimborso avviene alla pari, alla scadenza in unica soluzione.

Quotazioni BTP 2032

Il BTP 2032 è un titolo a lunga scadenza e, anche se il gradimento degli investitori nei confronti di questo tipo di certificato è dovuto all’immagine di deposito rifugio, sicuro ed affidabile nel preservare il capitale dai rischi eccessiva svalutazione, è bene ricordare che proprio la lunga durata dell’investimento presenta peculiarità che sarebbe opportuno approfondire e studiare prima di prendere una decisione.
All’ultima seduta del 14 aprile, il BTP scadenza 2032 ha aperto a quota 87,2, raggiungendo il massimo a 87,5 e toccando il minimo a 86,5, per un totale di 186 contratti conclusi.
Il volume della seduta (quotazione btp 2032) è stato pari a 4.741.000 (controvalore scambi 4.120.259) superiori del doppio alla precedente seduta; il titolo ha toccato il massimo storico a novembre 2021 toccando 100,5 e il suo minimo storico proprio ad aprile 2022
L’ultimo prezzo del BTP 32 (emissione 01 novembre 2021, scadenza 01 giugno 2032) è pari a 86,51 euro, con l’attuale rendimento netto del 2,31%. Gli anni residui sono 10, la cedola lorda è del 0,95% (netta 0,96%), il rendimento totale è del 23,4% (credito d’imposta 0%).
Per orientarsi ricordiamo che la scadenza indica la data alla quale il titolo sarà rimborsato, gli anni residui indicano gli anni mancanti al rimborso, la cedola lorda si riferisce al tasso percentuale annuo applicato al valore nominale (su base 100), la cedola netta calcola il valore della cedola annuale riferito al valore investito, il BTP rendimento netto ingloba il credito d’imposta se il rendimento netto annuo è maggiore di 100, il rendimento totale equivale al rendimento netto generato fino al rimborso più l’eventuale credito d’imposta generato, sempre che il prezzo di acquisto sia maggiore di 100; infine l’ultimo prezzo, che può essere superiore o inferiore al valore nominale 100, è il valore attuale di mercato del titolo.

Conviene?

I titoli di Stato, i BTP in particolare, continuano ad esercitare un notevole ascendente sull’orientamento d’investimento degli italiani, anche se con il tempo hanno visto diminuire le proverbiali caratteristiche di redditività e convenienza (rendimento btp). Oggi, sotto il profilo della remunerabilità dell’investimento, il BTP non è lo strumento più conveniente e non è più così sicuro come prima, ma a quanto pare la quasi totalità degli investitori è ancora convinta della credibilità e della solvibilità dello Stato Italiano e le aste sono sempre molto movimentate. Da segnalare l’andamento al ribasso della quotazione del titolo in esame.

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