Mercato azionario: proteste in Cina frenano gli indici

Mercato azionario in arretramento nella giornata odierna.

I principali indici di borsa mondiali hanno segnato un passo indietro e così le borse europee oggi.

Il motivo, con molta probabilità, consiste nelle ripercussioni sulle azioni delle proteste in Cina.

A Pechino, così come nelle principali città, si registrano proteste contro l’ennesimo giro di vite del Governo di Pechino sulle misure anti Covid.

I più importanti organi di stampa occidentali, ne parlano come delle più imponenti proteste dal 1989, all’epoca delle manifestazioni di Piazza Tienanmen.

La popolazione è, evidentemente, stremata da oltre due anni di restrizioni che, oltre a limitare fortemente la vita sociale, rischiano di danneggiare seriamente l’economia.

I mercati cinesi, infatti, hanno chiuso le porte agli scambi già da tempo e questo ha fatto saltare definitivamente i piani di crescita per i prossimi anni.

Le immagini dei Mondiali di Calcio in Qatar che mostrano migliaia di tifosi festanti, avranno certamente spinto la popolazione cinese a chiedersi il perché del pugno duro quando il mondo ha imboccato la direzione opposta da mesi.

Borsa in tempo reale

Al momento in cui scriviamo, il FTSE MIB segna +0,85%, e sulla stessa linea i principali indici azionari, con la sola eccezione della Borsa di Londra.

La spinta ribassista si è sentita principalmente nelle borse asiatiche, con la quotazione Nikkei a +0,4% e Shangai che arretra dell’1,2% (indici borsa).

L’effetto immediato nel mercato delle materie prime, è stata la diminuzione del prezzo del WTI e del Brent.

Il calo del petrolio è correlato senz’altro al fatto che la Cina è il maggiore importatore mondiale e le proteste rischiano di riverberare negativamente anche sulla domanda.

La condizione di incertezza che attanaglia i mercati è legata alle domande sulle conseguenze delle manifestazioni, la cui portata è evidentemente notevole, nonostante la censura delle autorità cinesi che hanno tagliato qualsiasi riferimento alle stesse sulla stampa del Paese.

Gli investitori si domandano quali saranno le mosse di Xi Jinping, poiché un allentamento delle restrizioni contribuirebbe ad allentare la tensione sul mercato azionario e l’andamento borsa.

Di converso, il pungo duro di Pechino aprirebbe a nuovi scenari dagli esiti incerti e, come sanno bene gli analisti, in caso di rischio i capitali migrano verso asset considerati di rifugio.

Una prima anticipazione in tal senso, viene proprio dal Dollaro Usa, apprezzatosi lievemente nelle ultime ore.

Previsioni

Come anticipato, al momento è difficile fare previsioni se dal Governo Cinese non arrivano indicazioni sulle misure di contenimento.

I mercati soffrono da mesi di un alto indice di volatilità e le nuove preoccupazioni che arrivano da Shangai e da Pechino, unite a quelle per l’inflazione ed il conflitto in Ucraina, rischiano di ritardare l’attesa ripresa.

Occhio, dunque, ai mercati che potrebbero reagire con un affondo della visione ribassista (finanza on line). In questo caso, come detto, gli investitori tendono a migrare verso asset più rassicuranti in attesa di schiarite (azioni borsa).

Ultime notizie sul Mercato Azionario

I principali analisti ritengono, ad ogni modo, che la situazione in Cina non cambierà prima di un mese.

Questo perché, anche in caso di alleggerimento delle misure di prevenzione dei contagi, le autorità locali seguiranno le direttive del Governo centrale e verificheranno l’efficacia dei provvedimenti.

C’è, inoltre, chi suggerisce che a Pechino temono le ripercussioni di nuovi focolai perché, a causa delle restrizioni estremamente severe, il virus abbia circolato pochissimo.

La popolazione, dunque, non ha sviluppato sufficienti livelli di anticorpi se non in percentuali minime, e questo implicherebbe una crescita esponenziale dei contagi in caso di nuovi cluster con conseguenze disastrose sul sistema sanitario

 

 

 

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