In un periodo di crisi occupazionale, con l’inflazione alle stelle e l’economia stagnante, e con i pressi delle bollette a livelli mai raggiunti, sono tante le famiglie e le piccole imprese seriamente in difficoltà.
In molti casi, a loro è inibito anche l’accesso al credito per far fronte alle situazioni contingenti: pagare l’affitto, consolidare una situazione debitoria o regolarizzare il rapporto con i fornitori.
Esistono, però, alcune possibilità offerte dalle nuove formule della finanza solidale, come i vari prestiti e finanziamenti agevolati come il Prestito della Speranza o il sostegno a fondo perduto per piccole imprese.
Chi può richiedere i finanziamenti agevolati
I prestiti in forma agevolata possono riguardare tanto le persone fisiche quanto le microimprese.
Persone in difficoltà lavorativa come disoccupati, cassintegrati, precari o chi è in cerca della prima occupazione. Il credito sociale può arrivare fino a circa 7 mila euro, restituibili in 6 anni e a tassi particolarmente favorevoli.
Il credito di impresa è, invece, riservato alle microimprese che versano in difficoltà, imprese individuali o società che necessitano di un sostegno per uscire dalla crisi ed investire nella ripresa.
In questo caso l’importo massimo erogabile è pari a circa 25mila euro, sempre rimborsabile in 6 anni e a tassi agevolati.
I requisiti per richiedere il prestito
Per accedere al credito occorre essere maggiorenni, risiedere in Italia e una situazione dimostrabile di difficoltà economico finanziaria e occupazionale.
