Rete idrica: dalla falda all’acquedotto, il percorso dell’acqua del rubinetto a Milano

La rete idrica della Città metropolitana di Milano, che serve la città di Milano e i comuni limitrofi, è una delle più efficienti d’Italia, un risultato frutto di una grande attenzione nella gestione di questa risorsa preziosa e sempre più scarsa.

Secondo gli ultimi dati Istat, rispetto a una dispersione idrica media del 36,2% in Italia, con picchi che arrivano all’80% in alcuni comuni, Milano registra solo il 13,5% e uno dei migliori risultati a livello nazionale.

Affinché sia possibile avere sempre a disposizione un’acqua del rubinetto di qualità, serve un complesso sistema che porti l’acqua dalla falda fino alle abitazioni. Tutta la filiera inoltre è continuamente monitorata, per garantire la massima sicurezza e il rispetto di tutti gli standard richiesti dalle normative di legge. Inoltre, è indispensabile un lavoro costante per risolvere eventuali problemi e imprevisti, al fine di assicurare una fornitura continua ed evitare sprechi idrici.

In particolare, l’acquedotto di Milano viene gestito da realtà di grande esperienza come Gruppo CAP, azienda pubblica con oltre 90 anni di storia che si occupa di tutte le infrastrutture e i servizi necessari per portare acqua di qualità ai cittadini rispettando il territorio. Si tratta di un lavoro complesso che comporta una gestione accurata di un sistema estremamente articolato, con migliaia di chilometri di acquedotto e fognatura, impianti di potabilizzazione, depuratori e altri sistemi ad alta tecnologia.

Il lungo viaggio dell’acqua di rubinetto di Milano inizia dalle falde profonde

 

6.461 chilometri di rete idrica, 722 pozzi e 301 impianti di potabilizzazione: questi sono soltanto alcuni dei numeri del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che garantisce acqua sicura per uso domestico a quasi 2 milioni di utenti.

Il viaggio inizia da una falda acquifera che si trova a oltre 100 metri di profondità. Questo serbatoio sotterraneo è alimentato dall’acqua piovana e da quella proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai, che penetra nel terreno fino a incontrare uno strato impermeabile.

L’acqua delle falde superficiali, invece, che si trovano a una profondità variabile compresa tra 40 e 50 metri, non viene utilizzata per il consumo umano, ma per irrigare i campi e altri usi agricoli. La captazione dell’acqua di falda profonda avviene tramite una serie di pozzi, realizzati dopo attente indagini idrogeologiche per verificare la qualità e la quantità dell’acqua disponibile. Ogni pozzo consiste in un foro di diametro compreso tra i 60 e i 100 cm, all’interno del quale viene inserito un tubo d’acciaio del diametro fra 20 a 50 cm, mentre una pompa sommersa solleva l’acqua verso la superficie.

In alcuni casi la filtrazione effettuata dalle rocce rende l’acqua di falda profonda già potabile, in quanto possiede tutti i parametri fisici, chimici e microbiologici richiesti. In presenza di potenziali rischi per la salute o di contaminazioni, invece, si procede a un trattamento di potabilizzazione.

La rete idrica integrata di Milano dispone di oltre 300 impianti di potabilizzazione attivi sul territorio, nei quali in base alla qualità iniziale dell’acqua quest’ultima viene sottoposta a diversi processi di potabilizzazione.

Negli impianti a carbone attivo viene trattata l’acqua di falda che contiene composti organici, come i microinquinanti organici di origine industriale e i diserbanti. Negli impianti di ossidazione e filtrazione, invece, viene trattata l’acqua di falda in cui sono presenti naturalmente sostanze di origine geologica, come manganese, ferro o ammoniaca.

La potabilizzazione dell’acqua consente di eliminare tutte le sostanze nocive, un risultato garantito dai rigidi controlli effettuati dal laboratorio di analisi del gestore idrico e dalle verifiche realizzate dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS).

La distribuzione dell’acqua potabile di Milano: oltre 6.400 Km di rete idrica

 

Una volta terminate le fasi di potabilizzazione e controllo, inizia la distribuzione, in cui l’acqua potabile viene inviata alle utenze dei 133 comuni della Città metropolitana di Milano attraverso una rete idrica di oltre 6.400 Km.

Per evitare che le sostanze possano infiltrarsi dall’esterno ed essere causa di contaminazione, l’acqua è sempre in pressione: ciò agevola anche la distribuzione verso le abitazioni, che avviene senza sistemi di pompaggio e sfruttando solo la forza di gravità almeno fino al quarto piano,

La pressione viene mantenuta anche grazie a una serie di serbatoi, in cui l’acqua viene immagazzinata temporaneamente in attesa del rilascio in base alle esigenze del sistema idrico. I serbatoi svolgono importanti funzioni di accumulo e riserva idrica, inoltre contribuiscono a tenere l’acqua sempre in pressione e farla arrivare nelle case fresca e pura.

Il risultato finale è un’acqua potabile di rubinetto sicura, buona e costantemente controllata, con una dose bilanciata di sali minerali e sostanze disciolte.

Inoltre, ogni cliente del servizio idrico integrato della Città Metropolitana di Milano riceve anche l’etichetta dell’acqua, un documento in cui sono presenti i risultati delle analisi chimiche e fisiche effettuate nel laboratorio del gestore idrico.

Attraverso l’etichetta dell’acqua potabile, è possibile conoscere ogni caratteristica dell’acqua del proprio rubinetto, compresa la durezza, il pH e tutti gli altri parametri monitorati, un’ulteriore garanzia dell’ottima qualità dell’acqua di rubinetto disponibile in tutta la Città metropolitana di Milano.

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