Come si utilizzano i rivetti? Le loro caratteristiche, le tipologie e come vengono usati

Per gli addetti all’edilizia il termine rivetto non risulterà di certo estraneo, ma questo piccolo elemento può diventare fondamentale anche nel caso vi stiate occupando in casa di qualche piccolo lavoro di bricolage o fai da te.

Per questo motivo nel nostro articolo di oggi cercheremo di capire insieme che cosa sono i rivetti, quali sono le loro caratteristiche e come possono essere utilizzati durante piccole operazioni di montaggio di complementi d’arredo o nell’edilizia.

Che cos’è un rivetto

Un rivetto è un elemento utilizzato per il montaggio e il fissaggio di due elementi che non possono essere uniti tra di loro in alcun modo differente, come ad esempio saldatura, utilizzo di bulloni, viti o simili.

La peculiarità di un rivetto risiede nel fatto che una volta installato non può più essere smontato senza dover danneggiare i due pezzi o elementi che si occupa di unire tra loro.

Altro aspetto fondamentale riguarda la capacità di unire due superfici o strutture in modo uniforme ed omogeno, garantendo anche un bloccaggio ermetico in grado di poter sostenere anche carichi molto pesanti.

È dotato di una testa e da un gambo, entrambi caratterizzati dalla disponibilità in commercio in diverse forme, misure e materiali.

Se siete alla ricerca di questi elementi e volete immediatamente ottenere informazioni più tecniche in relazione alle dimensioni e misure, vi suggeriamo anche di visitare il sito web trovarivetti.it. Qui avrete modo di approfondire subito quali sono i più indicati per ogni singolo materiale e tipo di applicazione: per la sicurezza del vostro lavoro utilizzate rivetti di qualità e seguendo il nostro consiglio sarete certi di non commettere errori.

Quali tipologie di rivetti esistono in commercio?

In commercio esistono diversi tipi di rivetti, adatti a diversi scopi e casi di utilizzo.

Partiamo osservando che vengono venduti in alluminio, acciaio zincato, rame e acciaio inox. Questi ultimi in acciaio inox, come affermato anche in questa pagina, sono i più resistenti e adatti a sostenere carichi particolarmente pesanti e la corrosione nel corso del tempo.

Notiamo inoltre che per effettuare un’operazione che garantisca stabilità agli elementi fissati è necessario avere a disposizione una rivettatrice per la loro installazione. Se avete dei dubbi sulla questione, in questo articolo troverete anche alcuni spunti su quali siano le migliori in commercio, sia manuali che da banco.

Arrivati fin qui, notiamo che i rivetti maggiormente diffusi in commercio sono quelli strutturali e a strappo.

I primi possono differenziarsi tra loro anche per la dimensione della testa e sono in grado, come anticipato in precedenza, di sostenere anche carichi molto pesanti e sollecitazioni. La loro forma si caratterizza inoltre per una scanalatura lungo il gambo, che permette di fare ancora più presa nel materiale in cui vengono inseriti, che li rende molto simili ad una vite.

Poi ci sono quelli a strappo, che vengono utilizzati prevalentemente per unire le lamiere e i materiali che tendono ad avere sollecitazioni nel corso del tempo che potrebbero rompere il rivetto. Molto difficili, se non impossibili, da rimuovere, questi rivetti sono adatti a lavorare su un solo lato quando sono presenti angoli ciechi e scarsa possibilità di manovra con la rivettatrice.

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