Esecuzioni in Iran: nel 2023 raggiunto il record

Nello scorso anno le esecuzioni eseguite in Iran hanno raggiunto il numero più alto

Un nuovo rapporto porta alla luce la grave situazione in ambito esecuzioni e pena di morte in Iran. Il documento studiato e redatto da Together Against the Death Penalty e Iran Human Rights dimostrerebbe infatti come le pene capitali (la pena di morte) abbiano raggiunto il numero di 834 durante lo scorso anno, il numero più alto negli ultimi otto anni.

Pena di morte Iran: il record del 2015

834 persone giustiziate in Iran, questo il numero delle persone uccise durante il 2023. Questo è il numero più alto dal lontano 2015, quando si contarono ben 972 esecuzioni. In 20 anni questa è la seconda volta che il numero delle persone giustiziate supera la quota 800, preoccupando l’intera comunità internazionale.

Esecuzioni record in Iran: le ragioni

In un paese come l’Iran dove lo stato di diritto e la democrazia sono concetti molto labili, la pena di morte è utilizzata dal governo per incutere timore e tenere sotto controlla la popolazione. Questo è quanto dichiarato dalle stesse ONG.

L’aumento però dei numeri ha ragioni sociali molto ben radicate. A seguito della morte della ragazza Mahsa Amini nel settembre 2022, la popolazione iraniana ha protestato anche in modo violento in diverse zone del paese, richiedendo maggiore libertà e tutele al governo.

Queste proteste sono state viste dal regime come un tentativo della comunità internazionale di influire sulla politica interna, con teorie del complotto che vedevano anche finanziamenti esteri ai rivoltosi. Quanto di vero ci fosse in queste ipotesi governativo non si sa, certa però è stata la risposta delle autorità che, ad un iniziale tentativo di pacificazione, ha preferito reprimere con la violenza le proteste.

Guerra a Gaza e esecuzioni in Iran: la correlazione

Un altro elemento che ha favorito la salita vertiginosa delle esecuzioni è la ridotta attenzione delle comunità internazionale. La guerra a Gaza ha infatti raccolto tutte le attenzioni e preoccupazioni, il che ha permesso all’Iran di ristabilire l’ordine interno anche attraverso questo mezzo.

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