Come nasce il miele: produzione e trasformazione

Il miele è una di quelle sostanze dolci che nella quotidianità consumiamo spesso. Associandola e un alimento dolce, si può pensare non faccia bene alla salute, ma, se consumato nelle giuste quantità il miele agisce sulla flora batterica intestinale, mostrandosi un ottimo alleato per l’intestino. Inoltre, se combinato con altri alimenti, come il latte, è anche molto utile per combattere malesseri passeggeri, come tosse e mal di gola. Ma, come nasce il miele? Sappiamo tutti che proviene dal lavoro delle api che raccolgono il nettare dai fiori. Ma, come avviene la trasformazione? Scopriamolo insieme.

Come si produce il miele

Le tre parole principali sono: fiori, polline e nettare. È giusto ribadire che per la produzione di miele, le api coinvolte devono essere tante, le cosiddette api operaie. Le api trasportatrici, quando si poggiano su un fiore, ne raccolgono il polline che trasporteranno di fiori in fiore, e lo conservano al loro interno per portarlo nell’alveare e consegnarlo alle api masticatrici. Sono loro ad avere il compito di recuperare il nettare e masticarlo, affinché i loro enzimi lo trasformino in una sostanza che contiene miele insieme all’acqua. Terminato il processo che dura all’incirca 30 minuti, le api operaie si attivano per fare evaporare l’acqua, aiutate dal movimento delle ali di tutte le api. Quando l’evaporazione è terminata e il miele non è più acquoso, altre api sigillano le celle dei favi con la cera in modo da proteggerlo. Questo miele viene prodotto per la sopravvivenza dell’alveare nei periodi in cui non c’è polline. Gli apicoltori, ne approfittano, sottraendo una parte di questo miele per confezionarlo e vederlo. L’importante è sapere la quantità da sottrarre così da lasciare le api libere di continuare il loro ciclo vitale senza ulteriori problemi.

 

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