Marina Sakharov-Liberman chi è? La sua storia oggi

Marina Sakharov Liberman è la nipote dello scienziato russo dissidente Andrej Dmitrievic Sakharov (1921-1989), vediamo insieme qualcosa su di lei e cosa fa.

Sakharov

Davanti al Parlamento europeo a Bruxelles, c’è un percorso con 43 mattonelle con sopra scritti brevi testi su tutti i vincitori del Premio che si tiene dal 1988, intitolato al fisico russo Andrej Dmitrievič Sakharov (1921-1989). Il percorso è la “passeggiata della libertà Sakharov” costruita per ricordare lo scienziato dissidente, noto per aver contributo alla creazione della bomba all’idrogeno e successivamente per la posizione critica verso il regime sovietico. Marina Sakharov-Liberman, sua nipote, testimonia ancora in giro per il mondo tutti i valori umani, civili e politici maturati negli anni della lotta politica dello scienziato contro il regime sovietico. Il ricordo principale, ovviamente è legato all’impegno per la civile convivenza e alla vittoria del Premio Nobel per la pace nel 1975.

Andrej Dmitrievič Sakharov (1921-1989) è conosciuto soprattutto per l’invenzione della bomba a idrogeno sovietica. Successivamente a questa “creazione”, preoccupato per le possibili conseguenze della sua opera sul futuro dell’umanità, ha strenuamente provato con ogni mezzo a far ricredere il governo sovietico sull’uso delle armi nucleari. In questa instancabile impresa, in parte ha raggiunto il successo, perché nel 1963  fu firmato il trattato contro i test nucleari.

Sakharov in Unione Sovietica venne considerato un dissidente dalle idee pericolosamente sovversive e nel 1970 lo scienziato inaugurò un Comitato specifico per la difesa delle vittime delle persecuzioni politiche e dei diritti umani e civili in generale. Impegnato in questo ambito di difesa civile e politica, Andrej Sakharov ottenne la liberazione di molti dissidenti, divenendo un audace oppositore e critico del regime. Nel 1975 ricevette il premio Nobel per la pace.

Lo scienziato subì l’esilio a Gor’kij, poiché i sovietici volevano limitarne i contatti esterni con esponenti di altre nazioni. In tale tragica condizione, Sakharov ricevette notizia che il Parlamento europeo voleva intitolargli un concorso per la libertà di pensiero. Nel 1987 lo scienziato inviò un messaggio commosso all’assise di Bruxelles, con il quale autorizzava l’utilizzo del suo nome per il premio.

Marina Liberman

La nipote dello scienziato è la fondatrice della Sakharov Foundation e ad aprile 2021 è intervenuta in un Memorial organizzato a Firenze per il centenario della nascita di suo nonno Andrej Sakharov.

L’evento-conferenza per i cento anni di Sakharov è stato organizzato e promosso dalla Ong Memorial Italia, dalla Fondazione Gramsci e dalla Fondazione Circolo Fratelli Rosselli in collaborazione con il Sacharovskij Centr di Mosca. Il convegno si è incentrato sulla importanza dell’eredità umana e scientifica lasciata al mondo dallo scienziato russo. In quell’occasione, Marina ha tenuto anche a precisare  quale sia il profondo legame della sua famiglia con l’Italia, ricordando come nell’autunno del 1975 sua nonna si trovasse a Siena per un intervento agli occhi, quando fu annunciato il riconoscimento del premio Nobel per la Pace al marito Andrej. La coppia era insieme e lo scienziato evitò di ritornare in Unione Sovietica altrimenti non avrebbe potuto ritirare il premio per le restrizioni cui era sottoposto dal regime. I due si fecero molti amici italiani.

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