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Impala: habitat, curiosità, cosa mangia

L’impala o melampo (Aepyceros melampus Lichtenstein, 1812) è un’antilope di medie dimensioni diffusa in Africa orientale e meridionale. Unica specie del genere Aepyceros, venne descritto ufficialmente per la prima volta dallo zoologo tedesco Martin Lichtenstein nel 1812. Ne vengono riconosciute due sottospecie – l’impala comune e quello dalla faccia nera, più grande e di colore più scuro. L’impala raggiunge 70–92 cm di altezza al garrese e pesa 40–76 kg. Il suo manto lucido è di colore bruno-rossastro. Le corna a forma di lira, presenti unicamente nel maschio, misurano 45–92 cm.

Cosa mangia l’imapala

Attivo soprattutto durante il giorno, l’impala può essere gregario o territoriale a seconda del clima e della regione geografica. Possono essere osservati tre tipi distinti di gruppi sociali: maschi territoriali, branchi di scapoli e branchi di femmine. L’impala è noto per i due caratteristici tipi di salto che costituiscono un comportamento anti-predatorio. Sia brucatore che pascolatore, l’impala si nutre di monocotiledoni, dicotiledoni, piante erbacee, frutti e baccelli di acacia (quando disponibili). Verso la fine della stagione delle piogge, generalmente in maggio, l’animale entra in calore per un periodo di tre settimane. I maschi in calore combattono tra loro per il predominio, e il maschio vincitore corteggia le femmine in estro. La gestazione dura sei o sette mesi, trascorsi i quali viene alla luce un unico piccolo, che viene immediatamente nascosto in un luogo sicuro. I piccoli vengono allattati dai quattro ai sei mesi; i giovani maschi – allontanati dai gruppi di sole femmine – si riuniscono in branchi di scapoli, mentre le femmine possono rimanere dove sono nate.

Impala: dove vive 

L’impala è diffuso nelle steppe arbustive e talvolta nelle zone di transizione (ecotoni) tra steppe arbustive e savane, in prossimità degli specchi d’acqua. Mentre l’impala dalla faccia nera è confinato all’Angola sud-occidentale e alla regione del Kaokoland (Namibia nord-occidentale), l’impala comune è ampiamente diffuso in tutto il suo areale ed è stato reintrodotto in Gabon e in Africa meridionale. L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) classifica l’impala come «specie a rischio minimo»; l’impala dalla faccia nera, invece, viene classificato come «vulnerabile», dal momento che nel 2008 ne rimanevano in natura meno di 1000 esemplari.

Tutte le curiosità sull’impala

L’impala è un’antilope dalla struttura agile, di medie dimensioni, simile nelle forme al kob o alla gazzella di Grant. La lunghezza testa-corpo è di circa 130 cm. I maschi raggiungono più o meno 75–92 cm di altezza al garrese, le femmine sono alte 70–85 cm. Il peso si aggira sui 53–76 kg nei maschi e sui 40–53 kg nelle femmine. Il dimorfismo sessuale è molto evidente, in quanto le femmine sono prive di corna e più piccole dei maschi. Questi, infatti, hanno delle sottili corna a forma di lira lunghe 45–92 cm. Le corna, fortemente anellate e divergenti, hanno sezione circolare e sono cave alla base. La loro struttura ad arco consente di bloccare i colpi assestati da altri maschi, il che aiuta il maschio possessore a respingere il suo avversario durante i combattimenti; le corna servono anche a proteggere il cranio da eventuali danni.

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