Caso Liliana Resinovich marito colpevole, le ultime notizie in tempo reale

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Caso Liliana Resinovich marito colpevole, le ultime notizie in tempo reale
Caso Liliana Resinovich marito colpevole, le ultime notizie in tempo reale

Il marito di Liliana Resinovich, la donna trovata morta a Trieste il 5 gennaio scorso e scomparsa il 14 dicembre. La donna è stata ritrovata morta nel parco dell’ex ospedale psichiatrico situato a pochi metri dalla sua abitazione e nella quale viveva con il marito Sebastiano Visintin. Proprio sulla figura dell’uomo si sono concentrati sospetti e indagini. Qual è il punto della situazione sul caso Liliana Resinovich al momento? Proviamo a capirci di più!

Caso Liliana Resinovich: indagini e ultime informazioni

Secondo le ricostruzioni effettuate dagli inquirenti la donna sarebbe morta il giorno prima del ritrovamento del corpo. Il cadavere è stato trovato posizionato all’interno di due sacchi neri, con la testa inserita all’interno di sacchetti di plastica trasparente. Fino all’esito degli esami tossicologici non si è esclusa nemmeno l’ipotesi del suicido, anche se, per come è stato ritrovato il corpo, non si è escluso che possa essere stato spostato da qualcuno.

Il corpo della donna al momento del ritrovamento si presentava in posizione fetale, rannicchiato e con ancora addosso i vestiti, gli occhiali e la borsa, all’interno della quale erano presenti solo delle chiavi. Accanto al corpo sono stati trovati alcuni oggetti e l’attenzione degli inquirenti si è soffermata in particolare sul cordino che era legato attorno al collo della donna. Su questo oggetto è stato trovato del dna misto e cioè della tracce in cui nello stesso punto non è presente solo il dna della donna, ma anche di un altra persona. L’esame necessario sarebbe irripetibile, a causa della scarsità del materiale rinvenuto. Al momento uno dei maggiori sospettati resta il marito della donna, Sebastiano Visintin, ma sulle dinamiche vi sono ancora dubbi. L’autopsia, infatti, ha escluso l’ipotesi dello strangolamento e se anche il cordino fosse realmente dell’uomo, questo potrebbe averlo toccato in altre circostanze e prima del delitto. Per questo motivo l’avvocato difensore dell’uomo chiede che siano effettuate analisi ancora più ampie.



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