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Allergia al lievito, quali sono i sintomi? Cura, alimenti da evitare

Intolleranza al lievito sintomi: dieta senza lieviti

Non è corretto parlare di intolleranza al lievito che viene utilizzato nella panificazione. Queste intolleranze, infatti, sono generate da difetti digestivi enzimatici (come nel caso del lattosio) o da additivi (ad esempio i solfiti), o da sostanze naturalmente presenti negli alimenti quali l’istamina contenuta nelle fragole, tonno, cioccolato, o da condizioni in cui è coinvolto il sistema immunitario, come nel caso della malattia celiaca in cui si ha la produzione di anticorpi e cellule “offensive” scatenate dal riconoscimento del glutine.

Intolleranza al lievito e disturbi intestinali

Sebbene anche nel caso del lievito si possa osservare la comparsa di alcuni disturbi quali:

  • stanchezza,
  • gonfiore addominale,
  • digestione lenta,
  • meteorismo,
  • diarrea,

o l’alternanza di queste sintomatologie, il problema è di natura transitoria e di norma rimane circoscritto all’assunzione di cibi con il lievito o con lievitazione inadeguata. In caso contrario, se i disturbi perdurano nel tempo possono essere considerati dei campanelli di allarme di una eventuale malattia intestinale cronica.

Solo in casi infrequenti un enzima (alfa amilasi) utilizzato insieme al lievito nella panificazione può dare reazione allergica ed essere causa di raffreddore e asma bronchiale, specie in lavoratori che la inalano (fornai e pizzaioli), mentre è meno frequente l’allergia da ingestione.

Dunque, poiché l’intolleranza al lievito come reazione avversa agli alimenti non esiste, non vi sono neppure test specifici e di comprovata evidenza scientifica per la sua diagnosi e quelli attualmente proposti – quali il Dria, il Vega, il citotossico o l’analisi del capello – non sono efficaci.

Se dopo aver mangiato pane e farinacei si avvertono, dunque, gonfiore addominale e meteorismo vi è una forte probabilità che questi alimenti abbiano subito una lievitazione troppo rapida, con aggiunta di alfa-amilasi e di miglioratori, la cui fermentazione nell’intestino può dare adito alla formazione di gas e ad una digestione lenta.

Intolleranza lievito: alimenti senza lievito

L’intolleranza al lievito è dovuta principalmente ad un’alterazione della composizione microbica intestinale, causata a sua volta da un’alimentazione irregolare. La dieta rappresenta quindi il principale elemento da modificare per risolvere tale condizione.

L’approccio primario prevede di seguire un regime alimentare equilibrato scegliendo prodotti senza lievito, per il tempo sufficiente a ripristinare la corretta flora batterica. Si suggerisce anche l’aiuto di fermenti lattici e probiotici per un’azione mirata sull’intestino.

In seguito, sarà possibile reintrodurre nella dieta gli alimenti lievitati, o fermentati, a dosi graduali e a seconda della tollerabilità individuale.

L’eliminazione definitiva del lievito dalla dieta per tempi prolungati non è consigliata, in quanto potrebbe peggiorare ulteriormente la condizione di disbiosi (alterazione della flora batterica).

Intolleranza al lievito: alimenti che contengono lieviti

  • Prodotti da forno: pane, focaccia, pizza, grissini, cracker, fette biscottate, biscotti, dolci, torte, salatini e snack.
  • Bevande alcoliche: birra, vino e altre bevande fermentate.
  • Latticini: yogurt, formaggi a pasta edibile (gorgonzola).
  • Altro: margarine, aceto, salsa di soia, maionese, dadi per brodo, funghi, spezie, verdure in scatola, carni affumicate, frutta secca ed alcune bibite gassate.

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