Decidere di adottare un cane e farlo crescere insieme ai bambini rappresenta una mirabile scelta d’amore, una grandissima opportunità di crescita e un coraggioso atto di responsabilità.
Diventare grandi in compagnia di un animale è, in effetti, il migliore percorso formativo che un bambino possa intraprendere: insegna il rispetto, la pazienza e l’empatia. Di contro, richiede costanza, impegno e dedizione.
Affinché il cane possa diventare un amico fedele e un maestro di vita, instaurando col bambino una relazione positiva e costruttiva, è fondamentale che i due si rispettino e abbiano piena fiducia l’uno nell’altro. Tali sentimenti non sono immediati e necessitano di un certo livello di maturità intellettiva: si tratta di concetti complessi, che nessun bambino in età pre-scolare è in grado di recepire. Derivano dalla comprensione dell’esistenza delle esigenze e delle emozioni altrui e dalla consapevolezza che, da esse, conseguano potenziali reazioni. È necessario, perciò, che gli adulti abbiano ben chiaro come coinvolgere adeguatamente il bambino nella cura del cane, mantenendo la situazione sotto controllo e costante il livello di sicurezza di tutti.
La rilevanza dei diversi punti di vista
Riempire la ciotola di crocchette per cani e, in generale, occuparsi dell’alimentazione e dell’igiene dell’animale possono essere ottimi punti di partenza per responsabilizzare il bambino nei confronti dell’animale. Tuttavia, pur trattandosi di gesti semplici, è necessario sapere esattamente come svolgerli e considerarli dal punto di vista del cane.
Dosare le crocchette per cani, ad esempio, può rivelarsi molto divertente per i più piccoli; per il cane, invece, rappresenta un momento molto delicato: la soddisfazione di un bisogno primario. Qualsiasi cambiamento rispetto alla routine conosciuta potrebbe innervosirlo e renderlo irrequieto.
I più piccoli, inoltre, potrebbero essere incuriositi dal cibo, mettere le mani nelle ciotole, avere voglia di accedere con le coccole mentre il cane mangia oppure fare gesti improvvisi o urlare: tutti comportamenti che potrebbero provocare reazioni potenzialmente pericolose. Meglio, dunque, evitare di affidare un tale incarico a bambini al di sotto dei 10-12 anni.
Il bambino e il cane: una collaborazione graduale
In linea di massima, è raccomandabile approcciare il bambino alla gestione del cane, secondo un iter progressivo che preveda un incremento proporzionale del livello di responsabilità, difficoltà e impegno.
Per i primi tempi, il bambino dovrà limitarsi ad aiutare gli adulti, osservandoli e imitandone i gesti. Allo stesso tempo, il cane si abituerà gradualmente alla sua presenza, imparando a riconoscerne il ruolo.
Sia il bambino che il cane, in altre parole, dovranno dapprima imparare a muoversi e a comportarsi correttamente, l’uno in presenza dell’altro.
Il cane: un potenziale eccezionale per la crescita
È stato già ampiamente dimostrato come essere coinvolti attivamente nelle cure di un animale possa avere effetti positivi sullo sviluppo cognitivo, motorio ed emotivo del bambino, migliorando i livelli di autostima e di autocontrollo, le capacità comunicative, quelle di socializzazione e di problem solving.
Dalla semplice relazione ludico-affettiva dei primi tempi, già a 5-6 anni i bambini potranno cominciare ad assistere gli adulti nelle cure quotidiane dell’animale, ma sarà solo verso i 10-12 anni che potranno assumersene la piena e autonoma responsabilità, gestendone completamente la routine, comprese le passeggiate all’aperto col guinzaglio.