Browser Games e Cloud Gaming: l’ultima frontiera di videogiochi 

È il 1972 quando Atari commercializza per la prima volta uno dei primordiali titoli arcade per la sua console. Stiamo parlando di Pong: un successo straordinario, per quei tempi. Grafica elementare ai minimi dell’immaginazione. Ma quella è preistoria. In cinquant’anni di evoluzione e progresso tecnologico nel settore videogiochi, siamo passati dai pixel bicolore degli arcade pionieristici ai videogames implementati con l’intelligenza artificiale. E se da un lato si cerca disperatamente la perfezione sugli schermi di PC e console, i trend di successo più chiacchierati in questi anni sono anche altri. Ad esempio i browser game e il cloud gaming. Ecco allora una breve panoramica per capire meglio di cosa stiamo parlando.

 

Prima ancora di descriverne il funzionamento, proviamo subito ad inquadrare il settore attraverso un rapido accenno alla tipologia e ai titoli più famosi che popolano questo segmento di mercato. I browser games sono particolarmente diffusi sulle piattaforme di iGaming, e comprendono centinaia di passatempi virtuali come slot machine e roulette, normalmente fruibili anche grazie all’uso di alcuni bonus casino senza deposito immediato, come quelli comparati nella pagina appena linkata. Ma ovviamente un browser game non è solo un gioco da casinò ma molto altro. Qualche esempio? Basta digitare browser game su un motore di ricerca tipo Google per trovare titoli come Game of Thrones: Winter is Coming, Forge of Empires, Town of Salem, Tribals, Vikings: War of Clans, Throne: Kingdom at War e molti altri.

 

E veniamo adesso al funzionamento e alle caratteristiche tecniche. I browser game funzionano tramite browser, e quindi attraverso i motori di ricerca, compresi eventuali plugin come Applet Java, Adobe Flash o Adobe Shockwave, la cui installazione, in molti casi, è facoltativa. La semplicità di fruizione è quindi la caratteristica fondamentale di ogni browser game, che solo in alcuni casi, tramite tecnologie lato server, possono anche implementare multiplayer online. La mancanza di installazione del gioco in sé consente agli utenti di controllare il gioco stesso da una qualsiasi postazione internet, per cui uno smartphone e una connessione stabile sono più che sufficienti. Si tratta di giochi tipicamente gratuiti, scelti sia da giocatori professionisti che puntano alla scalata nei punteggi sia dai cosiddetti casual gamer, ossia i giocatori occasionali. Stellar Crisis ed  Earth: 2025 sono state le prime release degli anni ‘90.  I browser game (che fanno parte del modello free-to-play), oggi sembrano l’unico futuro possibile per i videogiochi. Ha provato a capirci qualcosa in più il portale di settore Multiplayer, con un’analisi della una formula che sta cambiando completamente il modo di giocare online.

 

La frontiera del cloud gaming è differente. Definito anche gaming on demand o game streaming, il cloud gaming è fruibile su piattaforme tipo Nvidia, Stadia, Playstation e Xbox, ed è una modalità di gioco online che sfrutta un server remoto in un data center. In altre parole il videogioco non è caricato sul proprio device (PC o console) ma su server esterni. È fondamentale disporre quindi di una buona connessione Internet e di un abbonamento con un provider di cloud gaming. Il server cloud consente di giocare su qualsiasi dispositivo in qualsiasi momento, entro i termini definiti dal provider. Una buona banda larga è indispensabile. Considerando la compressione cui sono sottoposti i cloud game, la risoluzione video risulta molto spesso inferiore rispetto a un gioco installato tramite disco o mediante download diretto. Spesso il cloud gaming si avvale di un’app o di un browser web per lo streaming dei giochi, ed è necessaria una registrazione al servizio.

 

La registrazione è la principale discriminante che separa quindi i browser game dal cloud gaming. I servizi in cloud come Xbox Game Pass Ultimate, PlayStation Plus Premium, NVIDIA GeForce Now, Shadow e Google Stadia propongono infatti dei piani tariffari per giocare in rete. Da un lato la modalità gratuita, fruibile da qualsiasi device con una connessione, dall’altro la modalità in cloud a pagamento, con migliori performance estetiche e miglior gameplay. La scelta tra le due alternativa è una questione di puristi. Ma anche di portafoglio. Chi è davvero appassionato di videogames sarà più propenso a spendere qualche euro per vivere un’esperienza ludica più accattivante rispetto alla semplicità di un browser game gratuito.

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