Allergia graffio gatto: prurito, rimedi naturali, sintomi, prevenzione

Malattia del graffio del gatto 

La malattia da graffio di gatto è causata da Bartonella henselae. Il contagio avviene per graffio o morso di gatto. Privilegia i climi caldo umidi. Il reservoir è il gatto in cui l’infezione decorre per lo più asintomatica.

Il segno patognomonico è una adenopatia prossimale al sito di inoculazione. Nei soggetti immunocompetenti si risolve in un granuloma o ascesso. Nei soggetti immunodepressi si può avere una neovascolarizzazione sul modello della verruca peruviana o della angomatosi-peliosi. Tipici sintomi sono: linfoadenomegalia locale, febbre, artralgie. Si può avere batteremia con endocardite batterica e osteomielite. Possibile anche l’encefalite acuta.

Normalmente benigna se non intervengono le sequele secondarie alla batteriemia o all’interessamento del sistema nervoso centrale. Le forme lieve con solo interessamento linfonodale non necessitano di antibiotici. Negli altri casi si usa azitromicina (10 mg/kg/die il primo giorno seguita da 5 mg/kg/die nei 3-5 giorni successivi, sia bambini sia adulti).

Sintomatologia della malattia graffio gatto

A distanza di 3-10 giorni dal morso o dal graffio, la maggior parte dei pazienti con malattia da graffio di gatto sviluppa una papula eritematosa, crostosa (raramente una pustola) nel sito del graffio. Entro 2 settimane si sviluppa una linfoadenopatia regionale. All’inizio i linfonodi sono fissi e di consistenza molle, successivamente diventano fluttuanti e possono drenare con formazione di fistole. Febbre, malessere, cefalea e anoressia possono accompagnare la linfoadenopatia.

Manifestazioni insolite si verificano in 11-12% dei pazienti:

Sindrome oculoghiandolare di Parinaud (congiuntivite associata a nodi preauricolari palpabili) nel 6%

Manifestazioni neurologiche (encefalopatia, convulsioni, neuroretinite [causa perdita acuta della vista unilaterale], mielite, paraplegia, arterite cerebrale) nel 2%

Malattia granulomatosa epatosplenica nel < 1%

I pazienti possono anche presentarsi con una febbre di origine sconosciuta. La B. henselae è una delle cause più frequenti di endocardite con coltura negativa, generalmente in pazienti con precedente malattia cardiaca valvolare. Nei pazienti immunodepressi, il B. henselae può causare angiomatosi e peliosi bacillare. Nei pazienti con AIDS può verificarsi una grave malattia disseminata.

La linfoadenopatia scompare spontaneamente nell’arco di 2-5 mesi. La completa guarigione è un evento usuale, tranne nei casi di grave malattia neurologica o epatosplenica, che può essere fatale o lasciare reliquati.

Trattamento della malattia graffio del gatto

Calore locale e analgesici

Talvolta antibiotici per i pazienti immunocompromessi

Il trattamento di malattia da graffio di gatto nei pazienti immunocompromessi consiste nell’applicazione locale di calore e analgesici per questa malattia tipicamente autolimitante. Se il linfonodo è fluttuante, l’aspirazione con una siringa in genere allevia il dolore.

La terapia antibiotica non dà chiari benefici e generalmente non deve essere somministrata nelle infezioni localizzate in pazienti immunocompetenti. Tuttavia, azitromicina o doxiciclina sono spesso somministrate per ridurre adenopatie e forse per abbassare il rischio di diffusione sistemica. Fluorochinoloni, rifampicina, gentamicina o doxiciclina possono essere utilizzati in caso di batteriemia nei pazienti con AIDS. Per eliminare la batteriemia è in genere necessaria una terapia prolungata (p. es., settimane o mesi). Le suscettibilità agli antibiotici in vitro spesso non correlano con i risultati clinici.

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