L’argomento bonus 110% ha sollevato negli ultimi mesi non poche polemiche, soprattutto in Parlamento, e la rimodulazione della misura in atto che porterà molte novità, alimenterà ulteriormente il confronto.
Cos’è il superbonus 110
Prima della Legge di conversione del Decreto Semplificazioni, in caso di ristrutturazioni edilizie, si poteva optare tra la detrazione del 110%, da effettuare in dichiarazione dei redditi, e lo sconto in fattura.
In pratica, si cedeva il credito al fornitore che, a fronte di una diminuzione del prezzo della fattura, avrebbe recuperato il credito d’imposta in un secondo momento. Adesso, la cessione del credito rimane libera, ma solo dagli istituti di credito nei riguardi di propri clienti titolari di partita iva.
Come avviene la cessione del bonus 110%
Il primo passo è affidarsi ad un professionista per la cura dei dettagli tecnici e della documentazione. Si passa dunque all’individuazione del soggetto a cui cedere il credito, dunque banche o soggetti qualificati.
L’ultimo passaggio concerne la comunicazione all’Agenzia delle Entrate che provvederà ad attribuire al credito ceduto un codice univoco.
Tiene banco anche la previsione della concessione solo per i condomini, escludendo di fatto villette ed edifici monofamiliari, ed al momento sembra dover sparire anche il bonus per il rifacimento delle facciate.
