Negli ultimi tempi i programmi di cucina sono aumentati a vista d’occhio in TV. Il pubblico ha imparato ad apprezzare format come Masterchef, 4 Ristoranti e tanti altri ancora.
Oltre ai programmi in TV, sono molto seguiti i video sui vari social pubblicati dai cosiddetti food blogger, che mostrano come preparare gustosi manicaretti seguendo passo dopo passo tutte le indicazioni necessarie.
Benedetta Rossi è senza dubbio tra i food blogger più gettonati del momento. Seguitissima sui social, tanto da essere ribattezzata “la regina delle videoricette”, Benedetta Rossi ha ottenuto un consenso così elevato perchè è sempre riuscita a proporre i piatti della tradizione, specialmente quella marchigiana, la terra natia della food blogger.
Benedetta Rossi ha cominciato quasi per gioco, pubblicando sui suoi profili social le pietanze che cucinava nel suo agriturismo. Tuttavia, giorno dopo giorno, il suo “pubblico” è cresciuto a dismisura, con un incremento pazzesco durante il lockdown.
Oggi Benedetta Rossi ha milioni e milioni di fan su Instagram, YouTube e Facebook. Ma quanto guadagna esattamente la food blogger? La marchigiana riesce ad ottenere delle importanti cifre con la sua attività sul web?
Quanto guadagna Benedetta Rossi, la food blogger?
In realtà, come ha spiegato lei stessa in diverse interviste, i guadagni dai social sono praticamente nulli. Qualcosa arriva dal proprio sito, specialmente grazie ai banner pubblicitari, e ovviamente da YouTube, anche se non è facile quantificare le cifre.
Tuttavia, dato che i video di Benedetta Rossi su YouTube raggiungono l’incredibile quota di 150 milioni di visualizzazioni, non è difficile immaginare che la food blogger possa aver ricavato svariate migliaia di euro dalla piattaforma.
Le sue principali entrate economiche derivano comunque dalla gestione dell’agriturismo di famiglia, che si trova in provincia di Fermo, nelle Marche, e dalla pubblicazione di quattro suoi libri, che hanno già venduto oltre 500.000 copie: la food blogger dovrebbe aver intascato il 10% delle vendite.
