Please wait..

Inflazione: Fed aggressiva, borse in attesa, in Italia

Inflazione nel mirino dei falchi della Federal Reserve, e il mercato degli azionari va in fibrillazione, almeno quello americano.

Sì, perché mentre il Dow Jones festeggia, le borse europee attendono i verbali relativi ai tassi di inflazione nel vecchio continente.

Il motivo di tanta concitazione sono state le indicazioni della Fed circa le politiche monetarie che intende attuare nel 2023.

Secondo il memorandum della Banca Centrale Americana, la Fed diminuirà la consistenza dei rialzi, ma manterrà i tassi alti più a lungo.

Dunque, anche in considerazione dei dati sul lavoro (rapporto JOLTS), che indicano ancora segnali di tensione, prevalgono i timori per un trend recessivo che soffocherebbe i tentativi di ripresa economica.

Sale la domanda del lavoro ma scende il numero delle posizioni aperte e i risultati inferiori alle stime hanno alimentato i timori di recessione.

L’oscillazione tra deflazione e inflazione dovrebbe, quindi, portare ad un tasso di inflazione medio del 2% come dato sostenibile, ed è a questo risultato che si guarderà nei prossimi mesi.

Le reazioni in borsa 

Come detto, il Dow Jones ha mostrato il proprio gradimento per la scelta della Fed, chiudendo a 133 punti (+0,4%), il Nasdaq è cresciuto dello 0,7% e lo S&P500 sale dello 0,74%.

Tra i titoli in positivo si segnala la buona performance di Tesla, dopo i ripetuti tonfi delle settimane scorse, che sale del 5%

Bene anche il settore turistico, in particolare quello delle crociere con rimbalzi notevoli per i principali players come Carnival, RCC e Norwegian Cruise Line.

In controtendenza Microsoft, sotto pressione dopo il declassamento da parte del consensus che passa da Buy a Neutral.

In sostanza, i titoli con maggiore impatto sui mercati esteri accolgono con favore le nuove prospettive di politiche volte ad abbassare il tasso d’inflazione e, contemporaneamente, rafforzare il dollaro.

La valuta statunitense, in effetti, reagisce positivamente ai tassi di interesse alti, poiché gli investitori non temono brusche oscillazioni valutarie e, nel contempo, favorisce le aziende nei pagamenti per gli approvvigionamenti.

Milano e borse europee: come reagiscono

Andamento altalenante per i mercati europei, in attesa degli ultimi dati sull’andamento inflazione (inflazione italiana).

Il FTSE MIB scende, al momento, dello 0,2% come Francoforte, mentre Madrid e Londra avanzano moderatamente.

A Piazza Affari in netto progresso i titoli Eni e Saipem mentre TIM torna ad arretrare dopo i rimbalzi dei giorni scorsi.

Realizzi e correzioni di sistema volti a smaltire il rally recente attardano, invece, il settore bancario.

In poche parole, prevale la cautela degli investitori che attendono i prossimi dati sull’inflazione e le eventuali mosse della BCE.

Nei mesi scorsi, se la Fed è stato il vero benchmark delle politiche monetarie, la Banca Centrale Europea ha copiato fedelmente l’andamento rialzista dei tassi di interesse.

E’ lecito, dunque, attendere mosse simili nel caso il tasso di inflazione attuale si mostrasse ancora refrattario alle misure intraprese.

Previsioni 

L’inflazione, nonostante si mantenga a livelli “inaccettabilmente alti” per citare i verbali Fed, in Italia si è stabilizzata (inflazione Italia).

I dati di dicembre hanno fatto registrare un tasso che passa dall’11,8% all’11,6% su base annua, +0,3% sul dato di novembre (tasso inflazione).

A pesare sono alcuni segmenti, tra cui i prodotti freschi e ancora gli energetici a causa della ricorsa tra inflazione da domanda e inflazione da costi.

Nel caso del costo dell’energia, l’andamento non è stato univoco, poiché aumentano i prezzi nel settore regolamentato, mentre in quello non regolamentato i prezzi scendono da +69% a +63.

Secondo gli analisti, solo dopo il primo trimestre potremo avere un’idea più chiara sull’inflazione in Italia.

Autore

Show More

Related Articles

Back to top button

Adblock Detected

Please consider supporting us by disabling your ad blocker