Come si diventa tatuatore: titolo di studio e autorizzazioni

I tatuaggi sono ormai diventati di moda. Avere la possibilità di imprimere sulla propria pelle un disegno, una scritta, simbolo di un ricordo o evento importante, sembra aver incuriosito in molti. Certo, proprio perché si tratta di un disegno indelebile impresso sulla pelle virgola che accompagnerà la persona per tutta la vita, è importante rivolgersi a esperti del settore. Gli ormai noti “tatuatori”. Professionisti, non solo in grado di disegnare in modo impeccabile la richiesta del cliente, ma anche in grado di eseguirla rispettando tutte le norme di igiene e sicurezza necessarie. Ricordiamo, infatti, che per realizzare il tatuaggio, il colore utilizzato deve essere inserito sotto la pelle tramite un ago. Per questo, è importante, che tutti gli strumenti utilizzati siano monouso e igienizzati. Ma, come si fa a diventare un tatuatore? Che tipo di studi, percorsi formativi, è necessario fare? Scopriamolo insieme.


Come si diventa tatuatore

Contrariamente a molte altre professioni, per diventare un tatuatore non occorre un titolo di studi particolare. Sicuramente, è necessario aver compiuto 18 anni, saper disegnare e frequentare un corso apposito per diventare tatuatore. Tale corso allo scopo di far acquisire al futuro tatuatore tutte le competenze igienico sanitarie e la preparazione tecnica per poter svolgere questa professione in totale sicurezza.

Come aprire uno studio di tatuaggi

Dopo aver terminato la formazione, è importante passare alla parte pratica. Cioè, rivolgersi a un tatuatore più esperto e osservarlo mentre lavora, così da apprendere tutte le tecniche necessarie per poter poi lavorare in proprio. Una volta acquisite anche le competenze pratiche, bisognerà procedere all’apertura di uno studio di tatuaggi in regola come prima cosa, dovrete trovare un locale adatto per il tipo di lavoro da svolgere, richiedere alla Asl tutte le autorizzazioni sanitarie necessarie per poter praticare l’attività, acquistare il materiale necessario, aprire una partita iva e una posizione Inail, iscriversi al registro delle imprese e registrare la propria attività all’Inps

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